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San Michele in Molise, tunnel sotterranei verso il Gargano e tori sacrificati

San Michele, di Paolo Saverio Di Zinno, biblioteca Albino, Campobasso I tunnel sotterranei, che mettono in comunicazione abitati, fortilizi, chiese e impervie contrade hanno acceso da sempre la fantasia popolare: non potevano mancare quelli che secondo voci leggendarie si diramano da grotte e le collegano a quella del Gargano. Sant’Angelo in Grotte, località amena a 1000 metri d’altezza, nel comune di Santa Maria del Molise, deve il nome a una suggestiva grotta del suo territorio, dove sgorgauna sorgente d’acqua benedetta. Dedicata al culto di San Michele, la grotta è meta tutto l’anno di un discreto flusso di pellegrini. Secondo la tradizione orale, San Michele voleva fissare qui la dimora. Ma il Signore aveva previsto diversamente. L’Arcangelo, allora, attraverso un tunnel scavato nella roccia della montagna, giunse ad un’apertura che dava su di uno strapiombo mozzafiato, nel territorio di Macchiagodena. Da lì spiccò il volo per raggiungere il luogo dove gli sarebbe stato eretto il grandioso santuario di Monte Sant’Angelo A Balsorana in provincia dell’Aquila si crede che la locale grotta di Sant’Angelo sarebbe in tal modo collegata alla grotta del Gargano. Sempre a Sant’Angelo in Grotte si narra un’altra leggenda. Il Santo partendo appunto dalla grotta molisana avrebbe inseguito il demonio fino alla grotta sul Gargano. Lì lo avrebbe raggiunto e catturato, incatenandolo: “Facile – secondo Gioielli – cogliere in questa corsa tra il Molise e la Puglia il viaggio transumante lungo i tratturi che per millenni ha segnato la vita dei pastori delle nostre zone” A Campolieto, insistendo sul motivo della lotta itinerante, si racconta, a giustificazione dell’antichissimo patronato steso dall’Arcangelo sull’abitato, che mentre S. Michele inseguiva il diavolo lo riuscì a prendere nel luogo del paese che viene chiamato Colle S. Angelo, ma poi gli sfuggì e l’inseguimento si concluse solo sul monte Gargano [….] La corsa alle

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I Carabinieri Forestale trovano decine di discariche abusive sul Gargano tra le quali una con rifiuti ospedalieri

I Carabinieri Forestali del Coordinamento Territoriale Carabinieri per l’Ambiente hanno effettuato una intensa attività di controllo del territorio all’interno di tutta l’area del Parco Nazionale del Gargano finalizzata alla repressione dei reati ambientali soprattutto l’abbandono di rifiuti. L’operazione denominato “PARCO PULITO” ha visto impegnati tutti i militari operanti nell’area del Parco Nazionale del Gargano. In meno di una settimana i Carabinieri Forestali hanno setacciato tutta l’area del Parco rilevando decine di siti con abbandono di rifiuti di vario genere (urbani , edili ecc). Decine sono state le denunce, i sequestri e le sanzioni amministrative, contro persone note e in aree private e pubbliche elevate dai militari. Il 5 maggio è stato necessario anche l’intervento di una squadra dei Vigili del Fuoco (NBCR) per il recupero di alcune casse di rifiuti speciali pericolosi ospedalieri (provette, reagenti ed altro) ritrovati abbandonati in una scarpata in agro di Rodi Garganico, cuore del Parco Nazionale del Gargano. Per quest’ultimo ritrovamento sono in corso rigorose indagini per risalire ai responsabili di tale atto soprattutto grazie ai singolari indizi ritrovati. Tutta l’attività è stata diretta dal Coordinamento Territoriale Carabinieri per l’Ambiente con il suo nuovo Comandante e rientra tra una serie di attività programmate finalizzate all’intensificazione dei controlli nell’Area del Parco Nazionale del Gargano a tutela delle risorse naturali ed ambientali. Dall’inizio dell’anno i Militari Carabinieri Forestali dell’Area del Parco Nazionale del Gargano hanno effettuato centinaia di controlli mettendo in essere una particolare attività di controllo e prevenzione che di certo sta dando i suoi frutti.

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Bando per la rigenerazione urbana rivolto ai comuni della Regione Puglia, da 2 a 6 milioni di euro

Una grande occasione per i comuni ma serve affidarsi a tecnici capaci. Speriamo di vedere un’ampia partecipazione dal Gargano. Entro 60 giorni dalla pubblicazione del bando, che avverrà la prossima settimana, i comuni si candideranno come “autorità urbana”, dimostrando di essere dotati di adeguata capacità amministrativa e di una Strategia Integrata per lo Sviluppo Urbano Sostenibile della loro “area urbana”. Alle autorità urbane selezionate saranno assegnati i finanziamenti da 2 a 6 milioni di euro, per progettare entro i successivi 120 giorni gli interventi coerenti con la loro strategia, le strategie regionali ed europee per la rigenerazione urbana sostenibile. Leggi tutto

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VIDEO: Andrei … nella valle Scannamugliera

di Domenico S. Antonacci I ragazzi dell I.S. “G. T. GIORDANI” di Monte Sant’Angelo (LICEO CLASSICO III A, Team Borderline ASOC 2016-17) hanno realizzato un simpatico video per raccontare la storia di uno dei sentieri più importanti del Gargano, “Scannamugliera”, via che da sempre collega Monte Sant’Angelo a Manfredonia (e ancora prima a Siponto). Un video che descrive le fasi del recupero della via e anche il pericolo che la stessa cada di nuovo nell’abbandono insieme ai siti storici di notevole importanza lungo il suo cammino come Jazzo Ognissanti (con le sue pitture) e Jazzo Santa Lucia, entrambi antiche chiese rupestri scavate nella roccia. Bravi ragazzi, il futuro migliore parte da noi giovani!

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A Foggia sequestro area stoccaggio di migliaia di tonnellate di rifiuti speciali

A seguito di una intensa attività di indagine ed investigazione, militari dell’Arma appartenenti al Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale Carabinieri in forza al Gruppo di Foggia hanno deferito all’Autorità Giudiziaria una persona tale A.F. classe 1943, originario di della provincia di Napoli, per gestione illecita di rifiuti in quanto sono stati riscontrati stoccati in un capannone e nelle aree un tempo adibite a serre, migliaia di tonnellate di rifiuti speciali (eco balle). Le attività investigative hanno permesso di risalire al proprietario dell’area, un imprenditore agricolo della provincia di Napoli ma operante anche a Foggia al quale sono stati contestati i reati dovuti. Tutto il sito, composto da terreni agricoli, capannoni e serre , in disuso, sono stati sottoposti a sequestro dai militarti per evitare che venissero stoccati altri rifiuti. Le contestazioni formulate al denunciato sono di gestione illecita di rifiuti in violazione al D.lgs. 152/06. L’attività odierna rientra nella pianificazione eseguita dal Comando Gruppo Carabinieri Forestale di Foggia per il controllo del Territorio e per la prevenzione dei reati ambientali soprattutto nella gestione dei rifiuti. Dall’inizio dell’anno questa è il terzo sito sequestrato e per i quali vengono denunciati i responsabili eseguito dai militari del N.I.P.A.F.C. – Gruppo di Foggia . Sono in corso altri accertamenti per individuare ulteriori responsabilità.-

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