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Le condizioni economico-sociali ed igienico-sanitarie della popolazione di Capitanata nel 1925

Riporto qui, come appunti, alcune pagine da Notizie sulle condizioni economico-sociali ed igienico-sanitarie della popolazione di Capitanata, pubblicato a Foggia nel 1925. Le tematiche trattate sono principalmente le condizioni di vita e salari e infortuni sul lavoro. Le condizioni di vita Le case grotta di Peschici e Monte Sant’Angelo Essere mamma Sulla superstizione e i rimedi popolari per curare il tifo (Bovino)   Acquedotto si, acquedotto no I prezzi della spesa Sulla produzione di olio in Capitanata Il salario dei lavoratori agricoli Il salario dei lavoratori agricoli Infortuni sul lavoro Le malattie dei lavoratori Leggi tutto qui Segnalazione di Tommaso Palermo

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La storia delle migrazioni della Capitanata dai Dauni ai giorni nostri

di Domenico Sergio Antonacci Di emigrazione abbiamo tutti o quasi un’esperienza diretta. Molti di noi, anche i giovani, sono andati via o vanno via periodicamente per motivi di studio o lavoro e tutti abbiamo parenti che sono emigrati da qualche parte d’Italia o del mondo, in Svizzera, Germania e Belgio, Canada, USA, Australia e nei paesi del Sud America. Sicuramente però, il Gargano, oltre ad essere terra di emigrazione, è stata ed è terra di immigrazione e proprio il mescolarsi di tante popolazioni ha permesso a noi, al nostro territorio, di acquisire i caratteri originali che presentiamo oggi. Le radici di questo fenomeno sono antiche e per quanto ci è possibile accertare possiamo affermare con sicurezza che il popolo dei Dauni quasi 3000 anni fa emigrò proprio da quelle che sono oggi le terre balcaniche e qui, sul Gargano, si mescolò con le popolazioni che già erano stanziate. Successivamente, con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, il territorio della nostra Provincia, come tutta l’Italia e gran parte dell’Europa continentale, vide l’avvicendarsi della popolazioni dei cosiddetti “barbari” (mi risparmio l’elenco infinito) e il sud finisce per essere dominato, se così possiamo dire, dai longobardi e dai bizantini che si alternano sul Gargano. Nel XI secolo sul Gargano arrivano i normanni, successivamente gli svevi (dalle zone ora tedesche), gli angioini (“francesi”), aragonesi (“spagnoli”) che lasciarono le loro tracce, visibili ancora oggi. Non si trattava di flussi migratori veri e propri, poiché con flussi migratori si intende fenomeni di una portata ben più ampia, ma basta pensare alle maestranze che questi portavano con se per capire come profondamente i popoli esteri hanno influenzato anche le nostre città; un esempio lampante può essere visto nei castelli del Gargano (Vieste, Manfredonia, Monte Sant’angelo). Parlando di migrazioni di massa invece, gli episodi che coinvolgono la nostra terra

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