Nasce l’associazione “Monte Sant’Angelo Francigena”
La Via Francigena attraversa l’intera Nazione, raccogliendo un patrimonio materiale e immateriale inestimabile reperibile in una delle tappe principali come quella di Monte Sant’Angelo, all’incrocio tra la Via Micaelica e i Cammini dei Longobardi. Il suo brand europeo di turismo culturale, sostenibile e economicamente rilevante arricchisce l’Italia e soprattutto il Mezzogiorno straordinariamente colmo di cultura, tradizioni, talenti. Nasce così l’Associazione “Monte Sant’Angelo Francigena”, un sodalizio che muove in questi giorni i primi passi nella direzione di abbracciare il grande Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa e diventare nodo locale della Rete regionale che si va realizzando attorno alle “Vie Francigene di Puglia”. “Crediamo che la nostra città avesse soltanto bisogno di un primo passo per mettersi in cammino”, spiega il presidente Matteo Rinaldi. “La costruzione stessa delle Vie Francigene, nelle migliori prassi, è un fenomeno che parte dal basso, dalle energie migliori dei territori e dai giovani”.“Chiunque intuisca il portato straordinario del Cammino non può rimanere fermo” – prosegue – “e quindi desideriamo che la nuova Associazione sia aperta e accogliente: un luogo di confronto per chiunque desideri partecipare attivamente, senza pregiudizi o preclusioni di sorta.” Il legame del Pellegrino con la sacralità di un luogo come Monte Sant’Angelo ha attribuito al nostro territorio una posizione strategica ed una valenza europea nella storia dei diversi cammini tra cui quello Francigeno, pertanto l’Associazione è finalizzata a promuovere e valorizzare, oltre che il racconto sulla storia della nostra preziosa cittadina, anche la cultura dei Cammini e la figura del Pellegrino/Viandante nonché a contribuire allo sviluppo Sociale, Culturale ed Economico dei territori interessati e che presentino una certa coerenza con le potenzialità culturali in questione. A breve partirà il tesseramento a “Monte Sant’Angelo Francigena” per tutti coloro che vorranno farne parte. L’iniziativa, fin da subito ha incontrato anche la sensibilità di Don Domenico Facciorusso: