Celestino V e il Gargano: ancora una prova del suo passaggio sulla montagna sacra
di Domenico Sergio Antonacci alla memoria di Gabriele Tardio Che Celestino V passò dal Gargano è ormai assodato, oltre che dai documenti, da testimonianze pratiche come un’incisione ritrovata nella Valle di Stignano che lo cita ed una grotta a Vieste chiamata Grotta del Papa. Ena Servedio ci invia questo prezioso testo che parla della Chiesa di Sant’Antonio nella Foresta Umbra, chiesa di cui oggi resta soltanto il campanile (vedi foto). Vi sarete sempre chiesti cosa fosse… […]Inoltre, nel cuore della selva, si scopre un’ampia piazza da villaggio coronata di conifere e cinta di alte e ben curate siepi ornamentali ove si eleva al cielo il campanile di una linda Chiesetta dedicata al gran Santo di Padova. Ma qui, come parentesi, teniamo ad osservare che il taumaturgo patavino è fuori d’ogni rapporto storico col nostro Promontorio. Il titolo della nostra piccola Chiesa spettava logicamente a S. Pier Celestino, il venerando veglio di Morrone, il quale, dopo la sua rinunzia al Papato, andò errando per le contrade nostre più solitarie e nascoste per sfuggire ai suoi persecutori. Ond’è che i garganici lo tennero come protettore delle nostre selve e lo rievocarono nei noti versi popolari: Uomini del comune, il bosco è santo: l’ha benedetto Pietro Celestino: chi taglia un faggio è peggio che assassino, chi taglia un faggio uccide un corpo santo […] da Il Gargano, Anno II – N7-28 Luglio 1951 Ludovico Centola, del gruppo “La valle degli eremi”, ci scrive: “Secondo la mia modesta opinione bisognerebbe approfondire meglio gli ultimi giorni di celestino V sul Gargano. La scoperta dell’Eremo nella valle di Stignano, la leggenda che parla di una sua presenza a Sannicandro G.co, San Giovanni in Piano ad Apricena, la grotta del Papa tra Vieste e Peschici ed infine questa testimonianza orale devono farci riflettere. Il forte legame che