Vai al contenuto

L’eremo di Sant’Agostino crolla nella indifferenza di tutti

San Marco in Lamis – l’eremo di Sant’Agostino in agro di San Marco in Lamis, il più grande e suggestivo eremo che si trova nella valle di Stignano. Al suo interno si trovano degli affreschi, o quel che resta, presumibilmente della seconda metà del ‘600. Nell’ultimo decennio gli affreschi si stanno deteriorando in modo repentino a causa delle infiltrazioni che hanno distrutto totalmente gli affreschi presenti nella prima cella, che è irrimediabilmente compromessa. La seconda cella, dove gli affreschi sono quasi intatti, ha vita altrettanto breve, in quanto da come potete ben notare dalle foto, un crollo ha fatto venir meno la parete che guarda a sud, dove vi era un grazioso affresco raffigurante una madonna e che forse non rivedremo mai più nemmeno su una fotografia, in quanto il materiale documentato a nostra conoscenza è inesistente. Per quanto riguarda gli altri affreschi se vi rimarrà qualcosa è grazie ai pochi che hanno cercato di documentare il più possibile, anche se in modo del tutto inadatto. La cosa che fa più rabbia è che tutto ciò si trova in un contesto unico come la via Sacra, a pochi passi dal convento di Stignano e con un percorso accessibile a tutti che potrebbe portare agli eremi di San Giovanni, della Maddalena, di Sant’Onofrio e Sant’Agostino, appunto. La strada c’è, basterebbe solamente segnalarla senza dover spendere migliaia di euro per progetti faraonici di sentieri inutilizzati come tanti se ne vedono da noi. Se a Pulsano ci sono riusciti perchè da noi non si può fare? Eppure è di gran lunga più accessibile! Il vero problema è che tutti i nostri amministratori non si interessano al nostro territorio. Tutti noi abbiamo avuto la fortuna di poter ammirare quel che resta di questi eremi, i nostri figli questa fortuna non l’avranno se non vi

Leggi tutto »

Oggi h 16.00 a Carpino al Centro Culturale Andrea Sacco…si parlerà di protezione giuridica del corpus sonoro della Puglia

Dopo Bari e Lecce la proposta di Legge Regionale sulla tutela e valorizzazione della musica pugliese di tradizione che il consigliere Sergio Blasi ha presentato al Consiglio Regionale della Puglia sarà discussa a CARPINO in una iniziativa pubblica che si terrà sabato 07 gennaio 2012, presso il Centro Culturale ANDREA SACCO. Inizio ORE 16,00   – Qui la proposta di legge presentata al Consiglio Regionale della Puglia  – Qui gli interventi di Sergio Blasi, Vincenzo Santoro e Sergio Torsello sulla stampa La protezione giuridica del “corpus sonoro” della Puglia di Antonio Basile Area progettazione, comunicazione & marketing del Carpino Folk Festival La Puglia da oltre un decennio è stata letteralmente scossa dal movimento del folk music revival tanto da divenire negli ultimi anni la regione più attiva e vivace in ambito nazionale. Ma non solo. Come ricorda Vincenzo Santoro, estensore della proposta di legge regionale, il movimento musicale pugliese legato alla musica di tradizione ha avuto impatti cosi notevoli in termini di occasioni lavorative e più in generale in termini di sviluppo economico da essere assunta come elemento distintivo del “brand Puglia”. Dalla realizzazione di concerti e festival alla consulenza alle pubbliche amministrazioni locali, dalla ricerca sul campo alla produzione di libri, video, dischi fino all’insegnamento nelle scuole o nei luoghi di formazioni non formale, amatori, musicisti, danzatori, costruttori di strumenti e semplici appassionati di musica popolare sono divenuti veri e propri operatori culturali. La Regione Puglia dal suo canto ha assecondato questo movimento e l’assessore Godelli l’ha sostenuto soprattutto sul versante della valorizzazione e della costruzione di grandi eventi posti al centro delle sue azioni volte ad accrescere l’attrattività territoriale in sintonia con le recenti politiche europee. Ma è intervenuta anche con azioni rivolte alla documentazione e all’integrazione delle biblioteche pubbliche con materiali anche del patrimonio immateriale orale e

Leggi tutto »

A te si, a te no, dammi questo che ti do quello, se ti voto che mi dai

Quella che si è realizzata è una Dubai “de noantri” come dicono a Roma, ma con alcune sue parti rimaste indefinite, incomplete, abbandonate; nell’insieme essa appare disordinata, confusa e pasticciona, messa su senza programmi, analisi sociologiche, studi di fattibilità, dati statistici, valutazioni di impatto ambientale ed obiettivi politici.E’ l’immagine pressapochista di chi in forma narcisistica ed individualistica ha imposto la propria visione, i propri limiti in un ambaradan caotico senza inizio e senza fine che ha interrotto in modo netto e deciso la narrazione per certi versi poetica e romantica della propria storia e della propria cultura. Una frattura che si è allargata al territorio, al paesaggio, al Gargano. E’ la crisi delle coscienze e della memoria che si manifesta attraverso l’architettura in funzione della rendita proiettata quest’ultima verso uno sviluppo materiale infinito che avviene senza badare all’equità e all’equilibrio.  Credo che nel lontano 28 luglio 1916 Padre Pio avesse visto o previsto questo spettacolo, sarebbe andato via senza voltarsi. La logica qui era diventata un’altra: a te si, a te no, dammi questo che ti do quello, se ti voto che mi dai…Erano oramai gli argomenti principali che tenevano banco dappertutto. Non più lo Stato di Diritto, ma lo Stato del Piacere, delle amicizie, del potere. da La San Giovanni Rotondo di Padre Pio nel XXI secolo…e se andasse via? Di Matteo Pio Pazienza

Leggi tutto »

Amara terra mia in collaborazione con Schiamazzi presenta il libro “La mafia innominabile”, per conoscere la mafia del Gargano

Presentazione del libro “La mafia innominabile”, Domenico Seccia EVENTO FACEBOOK 5 gennaio 2012  ore 18.30 Sala consiliare del Comune di Cagnano Varano (FG) Saluti prof.ssa Maria Palma De Simoneconsigliere comunale con delega alla culturaIntervengonodon Luca Santoro, parroco Cagnano VaranoGiuseppe Mascia, Presidente Ass. Antiracket ViesteSabatino Del Priore, avvocatoPiero Paciello, direttore de L’AttaccoDomenico Seccia, Procuratore Repubblica Tribunale Lucera, autore Modera la serata,Emanuele Sanzone, giornalista Per un fazzoletto di terra c’era qualcuno anche pronto ad ammazzare. Proprio in Puglia, in quel Gargano ribattezzato “Promontorio della paura”. Una sanguinosa scia di decine e decine di efferati omicidi, di tentati delitti e di vari casi di lupara bianca. Storia antica, ma non troppo. Se il tuo mestiere è quello di fare il magistrato, occuparsi di mafia è come respirare sott’acqua. Non puoi farlo perché non hai le branchie, ma devi trovare il modo per emergere, per affrontarla, per non morire sottofocato.” – scrive Seccia nel suo libro. E ancora… “C’era un tempo in cui la mafia garganica non esisteva. Bisognava vincere la credenza che fosse una magia, popolata dal potente di turno che impone il suo comando, la sua forza e la sua violenza. Non esisteva perché tutti la negavano. Anche i Magistrati che se ne occupavano. Una faida come le altre. La mafia garganica, però, esisteva, eccome. Ammazzava ed ammazza.  Ne abbiamo parlato in precedenza    

Leggi tutto »

ATTENZIONE! Questo blog si è trasferito da Blosgpot a WordPress in data 16/01/2020.
Se dovessi riscontrare immagini mancanti, post incompleti o altri problemi causati dalla procedura di trasferimento, sei pregato di segnalarlo a info@amaraterramia.it, te ne sarò grato.