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I piccoli si sentono GARGANO!

Videoclip frutto del progetto che coinvolge 40 bambini dell’Istituto Comprensivo “N. D’Apolito” di Cagnano Varano. L’amore verso la propria terra, il senso di appartenenza ad una comunità e la voglia di riscatto. Questo e tanto altro nel videoclip “Io mi sento Gargano”: un inno al Gargano, alle sue bellezze paesaggistiche ma anche alle persone che vivono in questa terra, che la rispettano e che non vogliono lasciarla.

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Scoprire il Gargano facendo divulgazione culturale con le “Invasioni Digitali”

Domenica ritorna il consueto appuntamento all’insegna della divulgazione culturale visitando i luoghi del Gargano. Sono tanti i luoghi che sarà possibile visitare gratuitamente in questi giorni grazie alle “Invasioni Digitali”, iniziativa di respiro nazionale ideata allo scopo di diffondere contenuti digitali dei luoghi della cultura italiani. Immancabile, come ormai da anni, l’appuntamento sul Gargano, organizzato dal Centro Studi Storico-Archeologici con il patrocinio del Comune di Vico del Gargano e in collaborazione con numerosi soggetti (Proloco Vico del Gargano, Museo MoVe, Schola Botanica Garganica, Azienda Fesico, Gargano NaTour e il blog Amara terra mia). Ricco il programma di visite della giornata di domenica 29 aprile, a partire dal mattino a Calenella, località costiera che ospita la suggestiva necropoli paleocristiana di Monte Pucci. Dopo la visita al complesso archeologico gli “invasori” raggiungeranno un uliveto secolare segno del recente passato della vita rurale del Gargano: una chiesa rurale e un trappeto ipogeo, infatti, testimoniano i ritmi che per secoli hanno caratterizzato le campagne del promontorio. Dopo un frugale pranzo contadino la giornata proseguirà nel borgo di Vico del Gargano, visitando i musei MoVe e quello del Trappeto Maratea. Necessario, per partecipare, il “kit dell’invasore” consistente in un uno smartphone, macchina fotografica o videocamera per condividere sui social network foto e video utilizzando gli hashtag #invasionidigitali – #invadigargano – #seedsforculture, acqua, pranzo a sacco, un cappellino e scarpe da trekking. La partecipazione è gratuita, basta registrarsi sul sito www.invasionidigitali.it (o contattare il numero 3931753151).

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VIDEO: Manfredonia, La Catastrofe Continuata (Enichem)

Il film-documentario “Manfredonia la catastrofe continuata” di Massimiliano Mazzotta. Leggi anche: Foto d’altri tempi: l’incidente all’Enichem di Manfredonia Disastro dell’Enichem di Manfredonia, tutti assolti! A 35 anni dall’esplosione dell’Enichem di Manfredonia Area ex-enichem Macchia/Manfredonia. Ancora molto da bonificare

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Intervista a Cinzia Manfredi, neolaureata con una tesi sul recupero dell’Abbazia di Kàlena

Ritorniamo a parlare dell’abbazia di Kàlena che attrae tanti studenti per le sue valenze storiche e architettoniche. Dopo aver intervistato Giorgia de Vicariis e Angela Romondia questa è la volta di Cinzia Manfredi, viestana di origine. Presentati – Sono Cinzia Manfredi, classe 1989,  cresciuta nella splendida Vieste in una famiglia di costruttori. Che studi hai intrapreso e qual è la motivazione che ti ha spinto a scegliere questo percorso di studi? – Ho frequentato la facoltà di Architettura a Pescara e mi sono laureata a luglio 2017 con una tesi in Restauro sull’Abbazia di Kàlena. Da bambina mi è stata trasmessa la passione per le costruzioni e l’edilizia, con impegno e dedizione ho cercato di raggiungere il mio sogno professionale: diventare architetto. Che legame avevi con il Gargano prima e dopo l’università? – Amo la mia terra, è ricca di storia e le tracce della sua plurisecolare vicenda sono ancora vive. Dopo questa importante esperienza continuerò ad approfondire la conoscenza del territorio garganico per valorizzarlo. Scrivi della tua tesi, da dove è venuta l’idea di Kàlena, cosa ne hanno pensato i professori, conoscevi già il sito, che impressione ti ha fatto, chi ti ha aiutato al di fuori dell’università? – L’idea è venuta quando il MiBACT ha indetto per il 2016 “l’anno dei cammini d’Italia” al fine di valorizzare itinerari che rappresentano una componente importante dell’offerta culturale e turistica del Bel Paese. L’interesse per l’abbazia di Kàlena rientra quindi in un contesto più ampio: il ministero vuole valorizzare circa 6 mila km di cammini, sono comprese anche le vie sacre, tra cui la Via Sacra Longobardorum a cui la nostra abbazia in qualche modo si ricollega. È questo uno dei punti che giocano a favore del recupero e valorizzazione dell’Abbazia di Kalena. L’invito è quello di mettere in rete questa abbazia

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