“Sono dispiaciuto per i miei coetanei che non hanno trovato ancora un padrone”
di Antonio Monte Il garzone che fruiva del riposo, dopo due mesi di interrotto lavoro, si metteva a disposizione dei compagni per riportare le notizie ai loro familiari. Ottimo pretesto per dialogare con qualche volto femminile, in quanto i loro uomini erano lontani presso altre campagne, e conservare così le loro espressioni onde colmare il bagaglio della fantasia. Cosa dovrò riferire a tua madre? Domanda che il garzone di turno, prima di partire per il paese, rivolgeva al pastorello di 6 o 7 anni. Il ragazzo così rispondeva: “Dille che soltanto il primo giorno ho digiunato per essermi privato di tutto il pane da donare ai cani mastini che mi mostrarono i denti; adesso però mi sono tutti fedeli e utili, mi aiutano a raccogliere la mandria e si attaccano alla coda quando una bestia tenta di invadere il seminato. Dille che la campagna è ricca di cicorie e di finocchietti ed io, durante il pascolo oltre a raccogliere la verdura la porto ai garzoni già pulita e lavata, inoltre riesco a racimolare una fascina di legna secca per il fuoco serale, in cambio gli anziani mi fanno scolare il brodo dell’acqua calda della loro minestra che serve per inzuppare le mie fette di pane. Dille che al mattino il massaio mi riempie una scodella di siero caldo e quando colma tutti i recipienti di ricotta se ne avanza, me ne offre un cucchiaio. Dille che mi hanno regalato una pelle di capretto secca da utilizzare come pastrano in modo da riparare i pantaloni dai rovi e dalla rugiada, e anche una bella incerata da utilizzare per la pioggia. Dille che ci sono molti campi di grano coltivati e questa estate durante il pascolo potrò spigolare; sono dispiaciuto per i coetanei del mio quartiere che non hanno trovato ancora un