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Lecce e l’incantesimo del barocco

Basilica di Santa Croce, foto di Lupiae Una storia affascinante, una posizione geografica che la rende terra di frontiera ma allo stesso tempo ponte tra l’Europa e il Mediterraneo e la ricchezza di eventi e idee che ne fanno un eccezionale serbatoio culturale e creativo. Tutto questo è Lecce. Una città viva con proposte per tutti i gusti, in grado di soddisfare anche i palati più esigenti. Scopriamola con il blog di viaggi di eDreams, agenzia di viaggi online che propone voli low cost, hotel e pacchetti turistici. Centro più importante del Salento, è conosciuta in particolare per il barocco leccese, una vivace ed esuberante interpretazione di questo stile architettonico con echi spagnoli e una tonalità unica conferita dall’utilizzo della pietra leccese, di color giallo oro. Lo scrittore francese Paul Bourget, nel suo libro “Sensations d’Italie”, ha scritto sull’argomento: “Prima d’esser venuto qui, io non attribuivo ai termini di Barocco e di rococò che un senso di antipatia e di pretesa. Lecce mi ha rivelato che essi possono anche essere sinonimi di fantasia leggera, di folle eleganza e di garbo raro”. Avete una giornata a disposizione per visitare la città? Ecco i luoghi da non perdere! Colonna di Sant’Oronzo, foto Paride8 L’itinerario classico alla scoperta di Lecce parte sicuramente da Porta Napoli, anche detta Arco di Trionfo, forse la più tra le porte d’ingresso alla città. Risalente al 1548, fu eretta per ringraziare il sovrano Carlo V per le opere di fortificazione fatte costruire a difesa della città. Una volta attraversata la porta si prosegue poi verso la Chiesa di Santa Maria della Provvidenza (delle Alcantarine), elegante nella sua armoniosità, semplicità e purezza delle linee. La Chiesa Greca è la successiva tappa obbligata, con i suoi tipici dipinti con iscrizioni elleniche, a cui deve il suo nome. Il simbolo del barocco

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Amara terra mia

Amara terra mia è il titolo di questo testo che ho trovato in rete L’attaccamento dell’uomo alla natura e secoli di storia contadina si riversano nel presente ma, come potete immaginare, non trovano molto spazio soprattutto in questa imponente area metropolitana che fa da trait d’union tra Milano e tutte le altre città della Lombardia. Così, di questa linfa, si impregnano solo le piccole zolle che stanno ai margini delle strade, sotto gli svincoli della tangenziale, nel giardino delle villette a schiera o nei rimasugli di terreno a ridosso dei parchi pubblici che le amministrazioni comunali hanno dimenticato, troppo piccoli per essere edificate. Così, forte di un’indole coltivatrice, l’abitante dei sobborghi nel tempo ha imparato a farle proprie, terra di nessuno vuol dire terra di tutti, quindi anche mia, no? Così una baracca in lamiera un giorno, un recinto il giorno dopo, un cancelletto di fortuna con lucchetto e l’orticello abusivo da hinterland è servito. Stagione dopo stagione lo si nota sempre più rigoglioso e non si capisce il perché e il percome, il clima è quello che è e poi non si riesce a immaginare la qualità di un pomodoro nato e cresciuto tra il traffico dell’ora di punta, le piogge acide e il suolo infiltrato da chissà quali deflussi industriali. Cogli l’ortaggio di stagione, lo lavi e lo metti in tavola, fiero dell’aver strappato a una landa impossibile il frutto del legame con i tuoi avi, anzi degli avi che qui c’erano prima che tu arrivassi da chissà dove. Poi, per sfruttare al massimo il tuo fazzoletto di terra e ottimizzare la produzione, tenti anche la rotazione delle colture e trovi stratagemmi come appendere compact disc agli alberelli probabilmente a scopo di spaventapasseri, ed è facile immaginare il risultato visto da fuori. Unito alla sedia sfondata recuperata nella

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Reperti storici all’asta su ebay, il nostro post ripreso da La Repubblica

LINK IMMAGINE ORIGINALE..vedete nel rettangolo rosso hihi.. Come abbiamo segnalato qui la Guardia di Finanza è intervenuta in un caso di vendita illegale di un reperto archeologico, in particola un vaso daunio, venduto su ebay annunci. La segnalazione era stata fatta qui ed il giornalista Piero Russo ha scritto un articolo su La Repubblica oltre ad aver registrato un servizio per il TgBlu di Teleblu. Articolo sul sito de La Repubblica  Servizio Teleblu Piccoli successi per un piccolo blog.

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VIDEO – Il lago di Occhito che da acqua all’AQP contaminato dall’alga rossa, chiariamo come stanno le cose

L’alga rossa è una sostanza cancerogena. Mi chiedo come sia possibile che le l’invaso sia ancora sottoposto all’inquinamento dagli affluenti molisani del Fortore. Da quanto si apprende nel video l’acqua fornita alle abitazioni non è inquinata, lo è invece quella fornita in primavera ed estate ai campi (e dunque a ciò che mangiamo), anche se c’è da dire che le colonie di alghe sono più attive nella stagione fredda. C’è bisogno che l’Acquedotto Pugliese si mobiliti per risolvere una volta per tutte questo problema e bloccare le fonti di inquinamento del lago che permettono il proliferarsi di questa alga (abbassare il livello di fosforo nel lago potrebbe essere una soluzione). Intanto c’è un processo in corso..chissà quanto durerà.

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