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Progetto per un complesso turistico di 10 ettari a Torre Mileto – San Nicandro Garganico

L’area di quasi 10ha interessata si trova qui Progetto di realizzazione di un complesso turistico di 9.6 ha in località Torre Mileto in agro del Comune di Sannicandro Garganico Il progetto ha già superato la fase iniziale della Valutazione di Impatto Ambientale e sarà ora sottoposto alla Valutazione Ambientale Strategica. L’area dove dove dovrebbe essere costruito il complesso risulta direttamente interessata da: vincolo Galasso, vincolo ai sensi dalla L. 1497/1939 (Lesina – Zona costiera dei laghi di Lesina e Varano); area tutelata ex lege o art. 142 del D.Lgs. n.42/2004 – lettera “a” – “Territori costieri”; area tutelata ex lege o art. 142 del D.Lgs. n.42/2004 – lettera “f” – “Aree protette” (Parco Nazionale del Gargano) per cui deve essere acquisito il parere della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio delle Province di Bari, Barletta-Trani-Andria e Foggia; si segnala inoltre che il piano interessa direttamente un’area classificata, nella proposta di PPTR approvata con DGR n.1 del 11.01.2010, come “boschi e macchie”, pertanto tutelata ex lege o art. 142 del D.Lgs. n.42/2004 – lettera “g”; è inserita in un contesto paesaggistico interamente tutelato dal PUTT/p e caratterizzato da ATE di tipo “B”, “C” e “D”; in particolare l’ATE di valore rilevante “B” che si estende fino a Torre Mileto è situato a circa 200m dall’intervento; dista circa 1 km da Torre Mileto, sia segnalazione archeologica che vincolo architettonico; l’area di intervento ricade nelle aree ad elevata naturalità, “boschi e arbusteti”, della rete ecologica del PTCP di Foggia (TAV S1 – Sistema delle Qualità) e dista circa 400 m da Torre del Principe, edificio segnalato dal PTCP di Foggia e nella Carta dei Beni Culturali elaborata nell’ambito del PPTR; il PTCP segnala anche il passaggio della Via Sacra Longobardorum da Torre del Principe fino a Torre Mileto. Parte dell’area

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Matteo Salvatore soccombe ancora al potere del padrone

Apprendiamo dal blog No inceneritore Tressanti che il concerto “Il bene mio” che si terrà questa sera a Manfredonia è stato per la gran parte finanziato dalla società E.T.A. S.P.A. del Gruppo Marcegaglia, proprietaria dell’inceneritore in accensione nonostante le denunce e il ricorso al Presidente della Repubblica. Leggiamo dal blog : E’ proprio vero che ormai non c’è più rispetto per nessuno, nemmeno per la memoria di un grande poeta popolare come Matteo Salvatore che ha vissuto una vita di stenti, anche per il riconoscimento della sua carriera artistica. Di lui, Italo Calvino disse una volta che le sue parole non erano mai state inventate da nessuno. Oggi le uniche parole possibili sono di sdegno e indignazione.   e noi di Amara terra mia condividiamo appieno…. Per sapere di più leggi qui

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Siamo tutti in un grande set cinematografico, regista Bruno Vespa

Sono Giampiero Riccardo e ieri sera sono stato testimone oculare dell’ennesima disinformazione di massa. Ieri sera durante la puntata di ‘Porta a Porta’ in Piazza Valignani a Chieti è stato montato un vero e proprio set cinematografico, con mezzi dell’esercito e militari che simulavano di spalare la neve. Appena è partito il collegamento con la trasmissione di Vespa è partita la sceneggiata, che consisteva di far credere che i militari stiano ripulendo Chieti dalla neve. La città è ancora in ginocchio e ci sono quartieri periferici ancora isolati.  Vi preghiamo di condividere, grazie.

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Segnala cosa non va in città con il tuo smartphone!

Abbiamo già parlato dell’app per smartphone Decoro Urbano qualche mese fa ma oggi vogliamo proporvi altre due applicazioni che faranno di voi dei cittadini “attivi; si tratta di tassa.li e di AccadeQui, la prima che ti permette di segnalare in modo anonimo episodi di evasione fiscale (es. negozianti che non fanno scontrini…), la seconda, uscita da pochissimi giorni (meno di 50 download ancora su Android) che permette di segnalare disagi, crimini e problemi della tua città. Link market Android: Decoro Urbano Tassa.li AccadeQui Link iTunes Store: Decoro Urbano Tassa.li AccadeQui Ricordiamo che la cosa migliore da fare è denunciare un eventuale episodio illecito alle autorità competenti dato che una segnalazione su questi programmi non ha alcun valore legale AGGIORNAMENTO GENNAIO 2013: http://q-cumber.org/ E’ arrivata l’era della trasparenza AGGIORNAMENTO MAGGIO 2013: Siamo sicure, l’app per le donne   

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Cagnano Varano firma intesa con l’Università per valorizzare i Pannoni

Foto Antonacci D.S. L’amministrazione comunale di Cagnano Varano ha sottoscritto un protocollo d’intesa con l’Università di Foggia per “valorizzare il patrimonio artistico e i Beni culturali” presenti sul proprio territorio. Un’intesa che va nella direzione giusta per dare visibilità ad eccellenze artistiche e culturali di notevole spessore e, strano ma vero, patrimonio sconosciuto a molti. Un elenco abbastanza lungo che parte dal parco archeologico “I Pannonì”, distante poco più di quattro chilometri dal centro urbano, ma vicinissimo dalla Laguna di Varano. In questa area, ricca di grotte, sono stati recuperati reperti che potrebbero essere datati tra il V e il VII secolo d.C. Non solo, è ipotizzabile la presenza di un ìpogeo funerario paleocristiano insieme a resti di un antico “villaggio rupestre”, che presenta casette e grotte. Gli studiosi ritengono che la zona sia stata abitata da popolazioni fermatesi nella zona proprio perchè ricca di sorgenti. Da ricordare ancora la necropoli in località “Bagni”, che s’affaccia sulla parte meridionale della laguna, risalente all’Età del Ferro, dove sono state recuperate una ventina di tombe, all’interno delle quali c’erano ciotole, anelli in bronzo, fibule spiraliformi. Altro insediamento risalente all’età del Bronzo è ubicato in località “Coppa Castedd”’, su un piccolo altopiano che non supera i centro metri, che s’affaccia sempre sulla sponda della laguna.Necropoli che, purtroppo, ha perduto gran parte della sua identità a causa di scavi effettuati nel corso dei secoli. Fonte: Gazzetta di Capitanata Ecco alcune foto della località Bagno, dove sono localizzate queste grotte chiamate in dialetto cagnanese “pannun”. Francesco Granatiero fa risalire l’etimologia del termine a un deverbale del lat. pàndere ‘aprire, spalancare’, se non al lat. pandus ‘curvo, concavo’. A partire da qualche anno la zona è interessata da crolli della parete tufacea che rendono molto pericoloso la visita alle grotte rupestri; nella zona, inoltre, anni fa

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