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Life of Apulian Migrants, il progetto che raccoglie le testimonianze dei pugliesi emigrati

Perchè a Foggia c’è anche chi si dà da fare…. «That’s me when I was a girl… in a grande park, we went dove c’erano gli alberi… Questa è n’al – tra cosa… quando was engaged, fidanzata…» Le immagini color seppia risalgono al 1947. Scorrono sul video. Una giovane donna al parco, una festa di fidanzamento. Il matrimonio. Il Bronx, New York. La voce è quella di Rosa Giordano, nata in America da genitori di Carpino. È lei la protagonista di quel filmino quasi dimenticato. E alzi la mano chi non ha, in famiglia, uno zio d’America, un cugino che non parli quella lingua ibrida, a metà fra un dialetto dimenticato anche in patria tanto che è vecchio, e un nuovo idioma. Inglese, americano, spagnolo o portoghese.  Non c’è incipit più adatto di questo per il progetto «Life of Apulian Migrants», a cura dell’associazione foggiana MamApulia. Si tratta di un progetto, finanziato dal programma “Interventi a favore dei Pugliesi nel Mondo”, finalizzato al recupero di filmati, fotografie e altre testimonianze degli emigrati pugliesi, materiali spesso abbandonati negli scantinati o in soffitta che i ragazzi di MamApulia vogliono raccogliere e digitalizzare grazie al sito life of apulian migrants. «È un doppio scopo quello che l’associazione si propone – aggiunge Gabriella Roselli -. Il primo, quello evidente, consiste nel recupero e conservazione della memoria storica di chi ha abbandonato la terra natia per cercare fortuna altrove. Il secondo scopo è quello di creare un legame con le seconde, terze e quarte generazioni, i figli e i nipoti degli emigranti. Sono loro, i giovani, i più tecnologici, coloro che più facilmente hanno accesso al web e potrebbero aderire al nostro progetto, caricando sul portale i materiali di famiglia. Così facendo potrebbero scoprire storie che non conoscono, e stabilire un legame con la loro

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#mypugliaexperience parte 3 – Un altro cortometraggio

My Puglia Experience è un progetto di promozione turistica di Viaggiare in Puglia (Regione Puglia) che permetterà a 4 candidati di essere tour leader (guide) dei 4 territori principali della Puglia e accompagnare 8 testimonial (scelti con lo stesso sistema dei voti) a scoprire questa fantastica regione che è la Puglia! (tutti i dettagli qui) Io sono candidato come tour leader del Gargano, cosa aspetti a votarmi? Tutte le info e le istruzioni qui

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Perchè essere fieri di Foggia e perchè credere in un suo risveglio

di Salvatore Aiezza MISERIA E NOBILTA’ DELLA NOSTRA AMATA FOGGIA La casuale lettura di un interessante volumetto, intitolato “Spunti storici di Foggia”, scritto nel 1975 da Pompilio de Santis e stampato nella omonima storica tipografia, allora sita in via De Nittis 11/13, mi dà l’occasione di ribadire, ancora una volta, l’assoluta convinzione, comune a quella di tanti autorevoli concittadini, dell’importanza che in diversi periodi storici assunse Foggia, rispetto a tutte le altre città della Puglia e a molte del meridione, nonché sui motivi che, di volta in volta, ne hanno procurato un “improvviso” quanto “sospetto” decadimento. Credo sia doverosa questa rivisitazione, specie per le nuove generazioni che vivono oggi a Foggia. Questi giovani – complice l’assoluta mancanza dello studio della storia locale nelle nostre scuole di primo e secondo grado, nonché lo “stallo” culturale in cui versano le nostre Istituzioni e la città – potrebbero farsi un’idea distorta della loro terra natia, ritenendo che essa abbia sempre, nel corso dei secoli, versato in questo stato di degrado e non sia mai stata florida e importante. Questo articolo, pertanto, è destinato a uso e consumo dei più giovani, i quali non devono però dimenticare che la storia – bellissima – della loro città e quella dei tanti personaggi famosi che vi sono nati o l’hanno abitata – scienziati, medici, statisti, avvocati, artisti, musicisti – si apprende soprattutto leggendo almeno qualcuno dei tanti libri che autorevoli e illustri storici e giornalisti hanno scritto e continuano a scrivere su questo argomento. Solo così avranno un’idea di come, nel corso dei secoli, Foggia ha realmente vissuto periodi di grande splendore. Non voglio, in questa sede, partire dal tempo di Federico II Imperatore, di cui tutti conoscete l’amore che nutriva per le nostre terre (Foggia Capitale del Regno, l’aver introdotto istituzioni fondamentali per il funzionamento

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VIDEO – I devastanti bombardamenti di Foggia durante la Seconda Guerra Mondiale

di Domenico Sergio Antonacci Nelle mie “scorribande” virtuali ho trovato alcuni video dei bombardamenti di Foggia sul sito criticalpast.com. I video sono interessanti per rendersi conto dei disastrosi effetti di quei bombardamenti. Di seguito la playlist con i cinque video (alla fine di uno se ne avvierà un altro oppure clicca qui per vederli separatamente) Ventimila vittime…e qualcuno pensava che Foggia sarebbe stata risparmiata perchè il sindaco di New York, Fiorello La Guardia, era originario di Cerignola. Ne abbiamo parlato qui

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Agrumi di Rodi, seconda vita con il marchio Igp

di Massimo Levantaci dalla Gazzetta del Mezzogiorno Gli agrumi del Gargano sono da sempre una rarità nel panorama agrumario nazionale. Maturano tardi, il regolamento comunitario della «Igp» (identificazione geografica tipica) ne autorizza la vendita non prima del 15 aprile. Le arance siciliane, le più famose, sono in circolazione fino a febbraio, poi dovrebbe scoccare l’ora dell’arancia bionda e del limone femminello del Gargano. Ma da queste parti la coltivazione ha subito una brusca battuta d’ar resto dopo la fine della seconda guerra mondiale, arance e limoni garganici sono per questo diventati un prodotto di nicchia. Qualcosa adesso potrebbe cambiare, anzi nelle intenzioni del consorzio di Tutela e valorizzazione ci sono «ampi margini di crescita di questo tipo di mercato». «Tutto nasce – spiega il presidente Alfredo Ricucci – dal progetto proposto due anni fa e finanziato dall’ex Agensud: siamo arrivati ottavi su 22 partecipanti al bando, possiamo adesso fare affidamento su un finanziamento di 300 mila euro». Un «tesoretto» dal quale ora si può ripartire per convincere i produttori, innanzitutto, ad aderire al consorzio «Igp». «Oggi ne abbiamo iscritti 42 – dice Ricucci – ma potrebbero essere molti, molti di più. Basti pensare che le coltivazioni sono rimaste, anche se sono di piccola pezzatura fra i territori di Rodi, Ischitella e Vico del Gargano. Potenzialmente possiamo fare affidamento su circa 800 ettari e una produzione di 20mila quintali. Ma dobbiamo fare di più per rilanciare un prodotto unico». Stamane (ore 10, hotel Villa Americana) la presentazione del progetto alla presenza del commissario dell’ex Agensud, Roberto Iodice e del sindaco Nicola Pinto. Il piano del consorzio prevede una «robusta campagna informativa per pubblicizzare il nostro prodotto – aggiunge il presidente del consorzio – la realizzazione di un vivaio, sanificazione delle piante. Proponiamo ai produttori – dice – prezzi vantaggiosi: 70-80 centesimi

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