Gli anarchici garganici di fine ‘800 in “Non più caste, Carmelo Palladino e la Prima Internazionale”
di Leonarda Crisetti L’avvocato Carmelo Palladino nativo di Cagnano Varano (FG) è un personaggio storico singolare, perché il suo percorso non si è casualmente o solamente incrociato con quello di significativi personaggi della storia del socialismo europeo e mondiale – Engels, Marx, Bakunin, Malatesta, Cafiero, Costa, Covelli, Merlino – ma ha concorso alla determinazione degli eventi postunitari, tra cui spiccano la nascita del movimento socialista nel Mezzogiorno, la scissione del socialismo nelle correnti legalitaria e antiautoritaria, l’approdo dei libertari all’anarco-comunismo, il progetto di rinascita dell’Internazionale nel Mezzogiorno d’Italia. Il ruolo dell’avvocato nell’A.I.L [Associazione Internazionale dei Lavoratori] non è stato perciò affatto gregario. Credo pertanto che, per avere partecipato – e in certi momenti pilotato – gli eventi internazionali, Carmelo Palladino meriti di essere qualificato a ragione cittadino del mondo e per avere avuto a cuore il benessere individuale e sociale dell’umanità abbia le carte giuste per essere annoverato tra i primi socialisti umanitari. Il senso di Non più caste– titolo che si radica su un saggio dell’avvocato pubblicato interamente nel libro e sulla logica egualitaria che lo attraversa – sta nel recupero della memoria del personaggio protagonista di questo lavoro e, per suo tramite, di un quarto di secolo di storia postunitaria di cui i manuali di storia tacciono e, quelli che ne parlano, assumono in genere il punto di vista della storiografia marxista.