VIDEO – Puglia ’12, per chi ha nostalgia dell’estate
Puglia ’12 from Timo Visser on Vimeo. Grazie ad Antonio Basile per la segnalazione!
Puglia ’12 from Timo Visser on Vimeo. Grazie ad Antonio Basile per la segnalazione!
Credit ESA/NASA – Altre info sulla foto e sulla sua provenienza Gargano..un’isola montagna… un micro universo montano e marino che ha saputo dalla prima alba vivere e convivere in una natura aspra e selvaggia, chiusa e aperta, fra rupi e foreste, pianori e doline, forre e precipizi nell’interno del monte, e la pianura verde e spaziosa del tavoliere a ovest e quella liquida e azzurra dell’Adriatico lungo le coste. Cristanziano Serricchio
Zampognari Il Santo Natale per l’antica civiltà contadina garganica rappresentava un evento importante. La devozione (devo donare l’azione), per la nascita di GESU’, veniva preparata e sentita da tutti spontaneamente. Il digiuno natalizio, veniva osservato dal giorno dopo la festa di San Martino, allo scopo di accogliere l’evento con l’animo devoto e purificato privando il corpo dalle grandi abbuffate. La verdura di stagione che cresceva spontanea nei prati, veniva raccolta e cucinata per l’occasione. La borragine, ricca di ferro, veniva pulita accuratamente, poi bollita e condita con sale, limone e olio. Ottimo alimento capace di sostituire le proteine e con la stessa acqua si ammorbidiva il pane. La sera prima del 13 dicembre si mettevano a bagno, per 12 ore, possibilmente utilizzando l’ acqua piovana, le fave (rinomate quelle coltivate nelle località di Carpino perché più dolci e saporite). Il mattino successivo si cuocevano nella pignatta (recipiente di terracotta) ricoperte di acqua e si circondava il recipiente con una ricca brace del camino. Una volta cotte venivano condite con semi di finocchietto selvatico, sale e olio. Una parte della pietanza veniva offerta ai vicini e parenti. Il sedici Dicembre iniziava la novena di Natale. Il tocco delle campane richiamava i fedeli alla S. Messa, le funzioni venivano svolte al mattino presto per consentire di svolgere le solite mansioni lavorative. Da ogni parte del paese e dalle campagne vicine, ricoperti con pastrani e cappelli accorrevano pastori e contadini. Prima di entrare in chiesa avevano scambiato tra di loro gli argomenti… a come meglio svernare, .. a come predisporre le cunette nel terreno in presenza di copiose piogge…. dove e come procurare il fogliame per le bestie. Si accordavano per barattare la paglia con la biada e anche gli animali, bastava la parola e tutto andava a buon fine. Le donne anche esse, prima di entrare in chiesa, coperte
Una esilarante ricetta tipica del Natale barese
Tipico dolce natalizio del Gargano, le cartellate sono fatte di pasta sfoglia arrotolata e ricoperta di mandorle, miele e vino cotto. Hanno forma rotondeggiante e colore dorato, farcite con vin cotto di fichi, miele e mandorle tritate. Diffuse in tutta la Puglia, le cartellate hanno un origine molto antica, probabilmente di derivazione greca, come è noto da una pittura rupestre del VI sec. a.C. rinvenuta a Bari, in cui viene raffigurata la preparazione di un dolce assai simile, associato alle offerte fatte a Demetra, dea della terra. Una ricetta di un dolce greco, i xirotigani Molto simili alle nostre cartellate, vero? alcuni commenti da facebook: Mauro Masullo ci dice: “le ho trovate anni fa in un forno a Creta e le usano ai battesimi (c’è sempre di mezzo la nascita di un bambino)” Giuseppe Romondia, del Pizzicato Eco Beb, ci dice di averle viste in Turchia e il loro nome dovrebbe essere جمال – فصاح
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