Grazie a Ivan Cosmai, studioso della storia delle Isole Tremiti, veniamo a conoscenza e pubblichiamo questo struggente racconto di un confinato alle Isole durante la Seconda Guerra Mondiale. Libici deportati a Tremiti Sapevate che le IsoleTremiti sono state da sempre (almeno dal tempo dell’impero romano) terra di confino politico? Che hanno “ospitato” personaggi come Sandro Pertini, Giulia nipote di Augusto, Paolo Diacono? Le loro storie a volte sono giunte fino a noi, e raccontano sofferenza e annullamento della dignità umana ma anche fratellanza e spirito di comunità. Josip – Giuseppe Kravos (S. Croce di Audissina 5 agosto 1909 – Trieste 13 aprile 1972) viene arrestato il 5 settembre 1940 a Cagliari, trasferito nelle carceri di Trieste e successivamente “condannato” all’internamento sull’isola di San Domino (Tremiti) dove rimane dal 27 marzo 1941 al 7 gennaio 1942, quando, in seguito a una richiesta di trasferimento per motivi di salute (deperimento psicofisico) viene inviato nella località di internamento di Montecalvo Irpino, in provincia di Avellino. La descrizione del suo periodo di internamento a San Domino è tratta da: Josip Kravos, Moje in vaše zgodbe iz let 1931 – 1945, ZTT-EST, Trst – Trieste, 1975, pp. 73-85. (su gentile concessione di Bogomila Kravos) INTERNAMENTO ALLE TREMITI L’isola di San Domino era piena di internati di tutte le etnie, italiani, croati, francesi, spagnoli perfino ebrei e zingari. C’erano anche alcuni neri. Ma per metà eravamo sloveni e croati, perlopiù dalla Venezia Giulia. Noi eravamo tutti antifascisti, anche se di diverso credo ideologico. La maggior parte degli internati politici italiani era composta di comunisti. Erano ben organizzati. Ricevevano notizie e istruzioni dalla terra ferma. Fra loro, il personaggio di spicco era il dottor Eugenio Musolino, persona piena di entusiasmo, sempre ben disposta e molto rispettosa nei confronti degli altri. I comunisti della Venezia Giulia si erano