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Il meteorite che cadde a Vieste nel 1669

A di 4 settembre dell’anno 1669, essendo un giorno molto sereno, se vide circa l’hore quindici da molte persone, che stavano nella campagna, una palla molto grande infocata , venendo dalla parte del bosco ;discese per drittura di sopra la costella et andava grandemente vociferando per l’aria ,di maniera tale che molti alla vista ne cascarono in terra  quasi morti;et ultimamente andò a cascare in mare, dove fece tre colpi a modo di cannonata, apri in giro di mezza luna , facendo una gran fomata et spari alla vista. Fu segno molto evidente detta mezza luna , all’infortunio che di breve soprastava al cristianesimo et principalemente alla  serenissima repubblica di Venetia et demostrò dominio ampliativo della comune inimica ottomana luna .  Mentre a di 17 del sopradetto mese et anno se rese in potere del gran turco la notabilissima città di Candia capo del regno di Creta ;al che ne venne il totale domnio di detto regno. Font: Pisani G., Cronica e memorie di Vieste dall’anno 1664 all’anno 1700 C’è ancora tanto da riscoprire sulla storia del Gargano. Cercare con curiosità, studiare, leggere, confrontare.. Successe anche qualche anno prima… Ne parla anche Padre Manicone (La fisica appula) che cita numerosi avvistamenti nella Contrada Canneto di Vico del Gargano: Ma non sono gli unici episodi: a San Marco in Lamis fu avvistato un “pianeta focoso”

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Le orchidee del Gargano, il photowalking sul Gargano dal 25 al 27 aprile

Una passeggiata fotografica alla scoperta delle orchidee, del paesaggio e della storia del promontorio garganico Le orchidee Il Gargano è il territorio che vede fiorire il maggior numero di specie di orchidee spon- tanee d’Europa. In questo meraviglioso promontorio si trovano infatti più di 60 specie appartenenti a 17 generi diversi. La loro fioritura è così abbondante che nei prati si rischia addirittura di calpestarle. Abbondano anche gli ibridi, biodiversità, di cui ogni anno compaiono nuovi esemplari. L’abbazia di Pulsano. Splendido esempio di romanico pugliese, sorge su un vasto tavolato calcareo che digrada a precipizio sul vallone di Pulsa- no circondato da numerosi eremi e da cui si gode di un’ampia visuale sulla piana di Manfredonia. Monte Saraceno.  Chiamato in origine Monte Matino, dal nome degli antichi abitanti, appartenenti alla tribù dei Dauni, prese l’attuale denominazione dopo l’insediamento dei Saraceni, avvenuto verso l’anno mille. Della civiltà dauna conserva una straordinaria testimonianza con oltre 500 tombe scavate nella roccia calcarea che costituiscono la necropoli-santuario. Monte Sacro nel VI sec era ancora cono- sciuto come Monte Dodoneo, consacrato al culto di Giove. In seguito all’apparizione dell’Arcangelo Michele, il luogo fu dedicato alla SS.ma Trinità assumendo la denominazione di Monte Sacro. Dell’Abbazia, sede del Convento Benedettino dal VI al XIII secolo d.C., sono oggi visibili i suggestivi resti. Nei prati il periodo favorevole per ammirare questi straordinari esempi di flora spontanea va dalla fine di febbraio alle prime due settimane di maggio. Nei boschi invece fioriscono nei primi mesi estivi. Solo una specie è autunnale: la Spiralis spirantis. Diverse sono le specie endemiche del Gargano: tra queste spicca per bellezza, e ormai per rarità, l’Ophrys sipontensis. Primo giorno: Dalle ore 10:30 alle 17:00 Passeggiata tra le orchidee e visita all’Abbazia di Santa Maria di Pulsano Lungo la strada che da Monte Sant’Angelo conduce

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Ecco il primo documentario fatto dalla gente, in Puglia

La Puglia, con i suoi luoghi, le sue tradizioni e i continui cambiamenti in atto, sarà raccontata nel documentario crowdsourcing: Il primo sulla Puglia, fatto in Puglia e aperto a tutti. È Puglia Open Movie l’iniziativa di due giovani filmaker del posto, Gabriella Cosmo e Marianna Fumai, vincitrici del bando Principi Attivi 2012, promosso dalla Regione, per premiare le idee più innovative. “Si tratta – spiegano le ideatrici – di una ricerca emozionale collettiva, un punto di vista unico e multiforme sul territorio, sulle persone e sui cambiamenti intorno a noi“. Il progetto nasce dal desiderio di scoprire quali sono le immagini e le dinamiche care a chi vive in questi luoghi. Un’indagine antropologica che si avvale del mezzo audiovisivo per scoprire il territorio attraverso gli sguardi multipli ed eterogenei della popolazione. Chiunque può partecipare caricando, sul sito del progetto www.recmovie.net, il proprio video in qualsiasi formato. Ma cosa filmare? L’impegno di ogni giorno per rivendicare quello in cui si crede, la signora che racconta tempi andati, una nuova e sensazionale attività, la fabbrica e i suoi fumi rosa, i girini nelle pozzanghere, la danza tradizionale possono essere tutti spunti per il proprio video. Il progetto è suddiviso in quattro fasi che prevedono la raccolta dei video che potranno pervenire entro il 15 maggio 2014, la selezione: “valutiamo con cura tutti i video – assicurano le promotrici – per scegliere i frame, i volti e le esperienze di vita più significative“; il montaggio: “Questo – affermano – è il momento di unire i differenti sguardi sul territorio per creare una storia unica ed irripetibile” e, infine la presentazione del documentario su tutto il territorio e sul web. Inoltre, tutti i video condivisi dagli utenti sono disponibili sul canale Youtube dell’iniziativa, mentre dal sito è possibile monitorare tutti i video arrivati,

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