di Domenico Sergio Antonacci Contributi di Teresa Maria Rauzino, Domenico Moretti, Walter Di Pierro, Antonio Vinciguerra, Matteo Vocale. E’ come se l’Abbazia di Peschici , di tanto in tanto, mandasse dei segnali per dimostrare che il suo corpo è ancora vivo. Vi racconto l’ultima:Qualche mese fa l’importanza del monumento ha attirato l’attenzione di tre studentesse (da diverse università italiane) tanto da farle prendere la decisione di sviluppare dei lavori di tesi sul sito storico.Una di loro, Giorgia De Vicariis, lucerina di origine, durante l’ultima ricognizione è stata accompagnata dal ricercatore dell’UNIVPM Andrea Giuliano (sanseverese) e dal prof. Gabriele Fangi, da poco nei 7 del CIPA (Comitato Internazionale di Fotogrammetria Architettonica) e con all’attivo numerose missioni di rilievo fotogrammetrico presso aree archeologiche orientali e nelle aree di conflitto. Avendo l’onore di essere presente nell’occasione non ho avuto remore nel visitare alcuni ambienti meno conosciuti del complesso (perchè non molto sicuri dal punto di vista statico) riuscendo a individuare nella stanza del 1° piano lato NE un interessante fregio affrescato replicato su almeno tre delle quattro pareti della stanza (il solaio è crollato e non è stato possibile riscontrare la presenza sul lato dal quale ho avvistato l’affresco); purtroppo il tempo ha deteriorato profondamente quasi del tutto le pitture a eccezione di una porzione di alcuni metri che sono riuscito a fotografare. Dopo aver fatto un mashup delle varie foto all’affresco ho selezionato la porzione più leggibile iniziando a cercare di tirar fuori quante più informazioni possibili; innanzitutto a partire dall’unica frase, ricostruita MVNVS REGULAE IMUS ORDINEM RESTAURAT D. AUGUSTINUS C.R. e che potrebbe essere tradotta L’umile dono della Regola restaura l’ordine ….Canonici Regolari di Sant’Agostino oppure Restauriamo l’ordine della prima regola dei canonici regolari di Sant’Agostino (La prima traduzione è di Matteo Vocale, la seconda di Domenico Moretti e Walter di