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Foto reportage: Making vincotto di fichi

Il vincotto di fichi (o mostocotto, a seconda dei paesi e delle zone) non è altro che semplice e lenta riduzione dei fichi fino a raggiungere la consistenza di uno sciroppo dal gusto perfettamente rotondo e dolce adatto per la preparazione di dolci e bibite, e adatto anche ai bambini e agli anziani in ragione delle sue grandi proprietà salutistiche. La sua preparazione è lenta e complessa, e comincia dalla raccolta (non sempre facile) di diversi kg di fichi. Tradizionale è la cottura di una pasta (a Carpino chiamata puccëlateddë, a Cagnano sfringëlë) nel vincotto che bolle nella sua ultima fase di preparazione; un tempo la preparazione del vincotto, così come quella della salsa, costituiva un importante momento di aggregazione di nuclei familiari all’interno dei quartieri dove la condivisione era un valore importante e necessario. Continua qui per vedere tutte le foto

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Dominick Daddetto e il suo viaggio dagli USA a Carpino per riscoprire le origini

di Domenico Sergio Antonacci Martedì 11 agosto è stata consegnato dal sindaco di Carpino, Rocco Manzo​, un piccolo riconoscimento a Dominick Daddetto​ come premio per la sua perseveranza nel ricercare le sue radici. Dominick è un ragazzo di 21 anni che vive nel New Jersey e da piccolo è sempre stato curioso di quel paesino italiano dal quale suo bisnonno emigrò a inizio ‘900. Poche erano le informazioni che aveva trovato nella sua famiglia, ormai radicata in USA, ma grazie ai social network Dominick è riuscito a “ritrovare il filo”, riuscendo addirittura a imparare il dialetto carpinese (anche grazie a Tonino Trombetta​). Da pochi giorni Dominick è in visita a Carpino con i suoi genitori, sorpreso dell’immensa bellezza e varietà del Gargano. Storie di emigrazione e storie di ritorno..speriamo di riuscirne a raccontare altre così! Era il 2013 quando mi scrisse per la prima volta via facebook ma mai avrei pensato che il suo interessamento si sarebbe concretizzato davvero di lì a poco.

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Vieste, degrado nella necropoli de La Salata tra rovi e scarichi di olio (altro che turismo….)

AGGIORNAMENTO: SITUAZIONE RISOLTA DA UN GRUPPO DI OPERATORI TURISTICI DELLA ZONA “Se entro il 17 luglio i ruscelli e le aree infestate da rovi non verranno pulite e se non verrà aperta al più presto una indagine sullo scarico dell’olio, i volontari tireranno i remi in barca e l’Oasi non sarà più visitabile” Vieste – La Salata, oasi naturalistica e sito archeologico del III sec d.C. di straordinaria rilevanza poiché segno dell’arrivo dei primi Cristiani sul Gargano, sarà chiusa alle visite dal 17 luglio se le autorità competenti non prenderanno provvedimenti verso gli scarichi di olio che continuano ad essere versati in uno dei due ruscelli che l’attraversano e se non si provvederà alla rimozione della vegetazione che ricopre i ruscelli stessi e le ampie aree del sito. Dell’episodio dello scarico di olio l’ANPANA (Ass. Nazionale Protezione Animali Natura Ambiente) ha già sporto denuncia per iscritto presso la Polizia Municipale e informato il Dirigente dell’Ufficio Ambiente, il Corpo Forestale dello Stato, Assessore al Turismo e operatori turistici di Vieste. I volontari che nel sito si alternano da anni per renderlo fruibile non sono più disposti ad operare in un luogo impraticabile, dove i ruscelli e alcune tombe sono ricoperti di fitta vegetazione a causa dell’incuria nelle pulizie e dove, nei rari tratti nei quali l’acqua è visibile, si vedono in alcune ore del giorno passare e dirigersi verso il mare, macchie d’olio odoranti di fritto. Dopo 15 anni dall’intervento finanziato dal Parco Nazionale del Gargano, le staccionate cadono a pezzi, gli alberi di fico con le loro radici stanno insediando le tombe antichissime scavate nella roccia e la recinzione viene ripetutamente distrutta da balordi che vi entrano la notte, lasciando il giorno dopo bottiglie di birra e immondizia di ogni genere che i volontari sono costretti a pulire quotidianamente. E’

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Apre il museo del Lago di Varano, 15 luglio h.18.00

Si terrà mercoledì 15 luglio, alle ore 18.00, l’inaugurazione del Museo del Territorio, della Cultura Lagunare e della Pesca di Cagnano Varano. Realizzato nell’Ex Pesa di Bagno, dove un tempo avveniva la pesa del pescato, recentemente ristrutturata grazie ad un importante intervento nel Parco Nazionale del Gargano, il Museo mira a difendere uno degli aspetti più antichi dell’economia territoriale, fatta non solo di pastorizia ed agricoltura, che per secoli ha trovato nel lago di Varano una fonte di inesauribile ricchezza. Un angolo di cultura, di tradizioni, di storia, un’opportunità in più di valorizzazione del territorio e dell’ambiente lagunare, un patrimonio arricchito giorno per giorno anche dalla collaborazione dei residenti, i quali hanno donato reperti, foto, utensili ed attrezzi, a testimonianza di un passato prezioso e mai dimenticato. L’intervento, è stato finanziato con fondi POIn “Attrattori Culturali, naturali e del Turismo” (FESR 2007-2013) Asse I – Linea di intervento I.1.1. Ente attuatore è il Comune di Cagnano Varano, di concerto con la Regione Puglia, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e sotto direzione scientifica della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Puglia. All’evento, accanto al Sindaco di Cagnano Varano, Claudio Costanzucci Paolino, saranno presenti Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia, Gianni Liviano, Assessore alla cultura e al turismo della Regione Puglia, Francesco Palumbo, Direttore d’area delle politiche per la promozione del territorio, dei saperi e dei talenti della Regione Puglia, Luigi Scaroina, MIBACT O.I. POIn Attrattori culturali, Carlo Birrozzi, Soprintendente per i beni storici, artistici ed etnoantropologici della Puglia, Michele Schino, Funzionario della soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici della Puglia. “La Città di Cagnano Varano – ha dichiarato il sindaco Claudio Costanzucci – molto si è spesa per la realizzazione di questo progetto, collaborando fattivamente con il MIBACT, la Regione

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