Indagine etnobotanica sull’uso alimentare tradizionale di piante selvatiche sui Monti Dauni
di Nello Biscotti, Gennaro Del Viscio, Daniele Bonsanto In questo lavoro si presentano i risultati di un’indagine etnobotanica condotta in tre territori del Subappennino Dauno (Monti Dauni settentrionali, centrali, meridionali), comprensorio “interno” e montano della Puglia, uno dei quali è dal 1999 riconosciuto isola linguistica franco-provenzale (Faeto, Celle San Vito). L’obiettivo della ricerca era quello di registrare le conoscenze popolari sugli usi alimentari tradizionali delle “verdure” selvatiche, in termini di specie, nomi dialettali, parti utilizzate e preparazioni culinarie. Dalla comparazione dei risultati con quelli riportati in letteratura etnobotanica in Italia e in particolare per il Gargano, altra area interna e montana della Puglia, sono emersi utilizzi singolari di specie, peculiari preparazioni culinarie e aspetti antropologici interessanti. Le conoscenze in merito agli utilizzi alimentari delle erbe selvatiche sono patrimonio culturale di tutta la comunità; l’utilizzo coinvolge tutti gli strati sociali della popolazione, dal nullatenente, al contadino, al ceto impiegatizio e nobiliare. Le piante selvatiche rappresentano l’ingrediente di più pietanze importanti (minestre, bolliti, con pasta, con carne); si conserva ancora la tradizione di legare questi piatti alla domenica o alle feste religiose. Queste peculiarità sono risultate particolarmente evidenti e ben radicate nella comunità franco-provenzale, che conserva nei fitonomi e nelle preparazioni culinarie tracce importanti delle sue origini, adattate in un paesaggio interno e montano di una regione “piatta” e mediterranea come la Puglia. L’indagine può dimostrare che l’utilizzo alimentare delle erbe selvatiche va oltre la dimensione storica dell’urgentia; infatti le stesse, nel caso del Subappennino, sono ancora tutt’oggi elementi importanti della tradizione alimentare e gastronomica. […] Confrontando i risultati con quanto noto nel vicino Promontorio del Gargano (Biscotti & Pieroni, 2015), emergono differenze interessanti come si evince dalla in Tab. 2 che confronta le preparazioni culinarie prendendo in considerazione le sole specie comuni: Dioscorea communis nel Gargano è utilizzato in bolliti conditi con