Il Parco Nazionale del Gargano al centro di una rete ecologica internazionale
‘ChaMon’ e ‘SPIritual between Nature and culture in Adriatic Parks’ accreditano l’Ente come capofila di importanti soggetti del Programma IPA-Adritatico. Pecorella: “La mia idea è che non ci può essere tutela senza sviluppo e viceversa. Questo Ente continuerà ad operare in questa direzione, intercettando tutte le opportunità possibili a livello regionale, nazionale e, soprattutto, internazionale, al fine di far esprimere al meglio le nostre preziose risorse ambientali ed umane” MONTE SANT’ANGELO, 1 NOVEMBRE 2011- Il Parco Nazionale del Gargano presenta due progetti IPA transnazionali e si accredita come capofila di enti ed organizzazioni europee e d’ oltre confine. I due progetti di sviluppo internazionale sono denominati ‘SPIritual between Nature and culture in Adriatic Parks’ (SPI.NAP II) e ‘ChaMon’. Entrambi fanno capo al Programma di Cooperazione transfrontaliero IPA-Adriatico che vede coinvolti enti quali le province adriatiche italiane, i territori di Slovenia, Grecia, Croazia, Bosnia Erzegovina, Montenegro, Albania e Serbia. Il programma IPA-Adriatico si pone l’obbiettivo di rafforzare la cooperazione e lo sviluppo sostenibile della regione Adriatica attraverso la realizzazione di iniziative riferite ai tre assi prioritari: cooperazione economica, sociale e istituzionale; risorse naturali e culturali e prevenzione dei rischi; accessibilità e reti. L’Ente Parco Nazionale del Gargano, soggetto gestore della AMP Isole Tremiti, è stato indicato capofila del progetto ‘ChaMon’ che mira alla creazione delle ‘Reti ecologiche in Adriatico per il Fratino e la Foca monaca’, col fine di contribuire alla conservazione delle due specie. La prima, un uccello, il fratino – Charandrius alexandrinus – , la seconda, un mammifero, la foca monaca – Monachus monachus – , che un tempo abitava le isole diomedee. Il fine è quello di salvaguardare due specie distribuite in due habitat tipici – le grotte dei litorali rocciosi e le coste sabbiose – per sensibilizzare i vari soggetti alla creazione di una rete di aree protette di interesse che si affacciano nell’Adriatico,