di Domenico Sergio Antonacci Diverse sono le chiese realizzate nel cosiddetto “stile romanico” presenti sul Gargano; molte di esse lo erano in origine e hanno subito trasformazioni successivamente, come la chiesa di San Cirillo d’Alessandria a Carpino, di cui resta solo il portale (miracolosamente viste le radicali trasformazioni) a ricordare le vere origini del monumento, attestato per la prima volta nel 1310 ma sicuramente di costruzione anteriore. Qualche anno fa sul portale di San Cirillo trovai, insieme a mio fratello Antonio alcuni interessanti simboli, quali un nodo di Salomone (ritrovato anche in altri luoghi del Gargano, tra questi il castello e la Grotta di San Michele di Monte Sant’Angelo). odo di salomone ed una svastica lappone, unico ritrovamento in Italia di questo particolare simbolo (altre informazioni a riguardo qui e qui) Svastica lappone Non mi soffermo ancora su San Cirillo, tanto meno sul significato della simbologia, materia complessa che richiede trattazioni a parte. Piuttosto, mi sembra importante segnalare l’incredibile somiglianza del “portale carpinese” con quello della chiesa di Sant’Antonio Abate situata a Monte Sant’Angelo; certo, non sarebbe la prima volta che delle chiese romaniche pugliesi hanno elementi in comune, tuttavia nei casi già noti si ha a che fare spesso con cattedrali, basiliche e chiese di una certa e riconosciuta importanza (ancora oggi) mentre, in particolare nel caso montanaro, abbiamo a che fare con una costruzione che, addirittura, necessita di lavori urgenti per evitare che il meraviglioso portale crolli compromettendo anche la staticità dell’intera facciata. La chiesa di Sant’Antonio Abate fu costruita nel secolo XII (di conseguenza non sarebbe azzardato retrodatare San Cirillo allo stesso secolo), poco al di fuori delle mura della città (come nel caso di Carpino). Facile pensare anche che l’impianto originario di San Cirillo, prima della trasformazione barocca, dovesse essere del tutto simile a quello di Sant’Antonio,