No alle aree contigue del Parco Nazionale, l’ennesimo sgambetto al futuro del Gargano
A 21 anni dall’istituzione del Parco Nazionale del Gargano e a 17 dalla nascita dell’ente che lo gestisce ancora non abbiamo un piano del parco ovvero lo strumento principale che un parco ha a disposizione per la gestione del territorio. Venerdì mattina il piano ha superato l’esame della comunità del parco, ovvero dei sindaci dei comuni del Gargano; questo solo dopo che è stato eliminata dal documento la sezione relativa alle aree contigue, cioè delle fasce intorno all’area parco che fungono da cuscinetto per l’area protetta L’eliminazione delle aree contigue dal Piano del Parco è una grande sconfitta per il Parco Nazionale, l’ultima di una lunga serie che vede questo territorio in mano ad amministratori scellerati ed irresponsabili nella grande maggioranza dei casi. Adesso tocca alla Regione Puglia dire la sua. Ad maiora!..come no….. AGGIORNAMENTO 29 OTTOBRE: BRACCONIERI FERMATI NELL’AREA PARCO Solo per capire qualcosa di più sulle aree contigue citiamo qualche articolo di legge: L’articolo 32, Aree contigue, della legge quadro sulle Aree Protette 394/91 recita: «1. Le regioni, d’intesa con gli organismi di gestione delle aree naturali protette e con gli enti locali interessati, stabiliscono piani e programmi e le eventuali misure di disciplina della caccia, della pesca, delle attività estrattive e per la tutela dell’ambiente, relativi alle aree contigue alle aree protette, ove occorra intervenire per assicurare la conservazione dei valori delle aree protette stesse». Quindi è la Regione d’intesa con il direttivo del Parco e gli Enti Locali (e non la Comunità del Parco o i comuni da soli) a promuovere l’istituzione di aree contigue ed a farlo con fini di rafforzamento delle norme di protezione ambientale esterna al Parco e per conservare meglio gli stessi valori dentro i confini del Parco esistenti. Il comma 2 dell’articolo spiega che «I confini delle aree contigue di cui