Oggi h 16.00 a Carpino al Centro Culturale Andrea Sacco…si parlerà di protezione giuridica del corpus sonoro della Puglia
Dopo Bari e Lecce la proposta di Legge Regionale sulla tutela e valorizzazione della musica pugliese di tradizione che il consigliere Sergio Blasi ha presentato al Consiglio Regionale della Puglia sarà discussa a CARPINO in una iniziativa pubblica che si terrà sabato 07 gennaio 2012, presso il Centro Culturale ANDREA SACCO. Inizio ORE 16,00 – Qui la proposta di legge presentata al Consiglio Regionale della Puglia – Qui gli interventi di Sergio Blasi, Vincenzo Santoro e Sergio Torsello sulla stampa La protezione giuridica del “corpus sonoro” della Puglia di Antonio Basile Area progettazione, comunicazione & marketing del Carpino Folk Festival La Puglia da oltre un decennio è stata letteralmente scossa dal movimento del folk music revival tanto da divenire negli ultimi anni la regione più attiva e vivace in ambito nazionale. Ma non solo. Come ricorda Vincenzo Santoro, estensore della proposta di legge regionale, il movimento musicale pugliese legato alla musica di tradizione ha avuto impatti cosi notevoli in termini di occasioni lavorative e più in generale in termini di sviluppo economico da essere assunta come elemento distintivo del “brand Puglia”. Dalla realizzazione di concerti e festival alla consulenza alle pubbliche amministrazioni locali, dalla ricerca sul campo alla produzione di libri, video, dischi fino all’insegnamento nelle scuole o nei luoghi di formazioni non formale, amatori, musicisti, danzatori, costruttori di strumenti e semplici appassionati di musica popolare sono divenuti veri e propri operatori culturali. La Regione Puglia dal suo canto ha assecondato questo movimento e l’assessore Godelli l’ha sostenuto soprattutto sul versante della valorizzazione e della costruzione di grandi eventi posti al centro delle sue azioni volte ad accrescere l’attrattività territoriale in sintonia con le recenti politiche europee. Ma è intervenuta anche con azioni rivolte alla documentazione e all’integrazione delle biblioteche pubbliche con materiali anche del patrimonio immateriale orale e