AGGIORNAMENTO 2018: I link non sono più funzionanti. Per approfondimenti si rimanda, quindi, a questo indirizzo. di Domenico S. Antonacci (06/06/2012) Antonacci ph. 2011 Con “ex voto” (o tavolette votive) indichiamo quella serie di oggetti di varia tipologia (quadro,oggetto in miniatura etc) donati ad un istituzione religiosa (dalla chiesa di paese al santuario etc…) in segno di riconoscimento per l’avvenuto intervento del santo in un avvenimento della vita quotidiana. Sul Gargano abbiamo diverse chiese con degli ex voto ma la collezione più ricca e famosa è sicuramente quella del Santuario di San Matteo di San Marco in Lamis. Ma cosa vuol dire ex voto? Da wikipedia (che non è vero che è uno dei mali della cultura di oggi, anzi…e che non è vero che ha molti errori, le voci sono verificate e difficilmente troverete inesattezze, al massimo sono solo riprese dai libri): La locuzione latina Ex voto, tradotta letteralmente, significa a seguito di un voto. Viene usata per indicare un oggetto dato in dono ad una divinità. L’espressione completa è “Ex voto suscepto“, cioè per voto fatto: questa pratica, comune, in differenti forme, a molte religioni, è un impegno che il credente assume nei confronti della divinità purché la stessa ne esaudisca le richieste, ovvero un ringraziamento per una grazia ricevuta. Nella concezione letterale il termine ex voto tradotto significa a seguito di un voto. Si tratta di una locuzione latina composta dalla preposizione ex e dalla parola votum, derivata a sua volta dal verbo vovere, che significa promettere, formulare una preghiera ad un Dio. Altra espressione latina recita ex voto suscepto, tradotta come per un voto manifestato ed ascoltato, ma altre espressioni simili compaiono nel latino classico, e si trovano anche in forma abbreviata, votum (o vota), solvere, dare, complere. Embè? Sul sito del benedetto santuario c’è una benedetta