Tutela dell’ambiente vuol dire…????
Potremmo iniziare con dire….c’era una volta un ambiente salubre che donava benessere non solo agli abitanti di un qualsivoglia luogo di GAIA, ma anche alle preziosità che esso possiede. Ed il BEL PAESE, di meraviglie , lo dicon tutti ,possiede molte e diversificate tipologie quali arte, realtà urbane, archeologia! Di tali ricchezze non certo rare in Italia ho sempre difeso in toto il diritto al rispetto ed alla fruizione di tutti coloro che ne comprendono l’importanza e ne ammirano la bellezza!!! Mia gioia è il constatare non essere sola nel percorrere tale sentiero spesso impervio. Non si deve MAI obliare il diritto ad un ambiente non inquinato ed accanto a tale diritto esiste una realtà altrettanto importante, la difesa dei beni culturali. Taluni potrebbero chiedersi, un tantinello stupiti, come un ambiente inquinato possa inficiare l’ esistenza di beni culturali e ,nella fattispecie di beni archeologici. A costoro,( ingenui o disinformati?)ricordo come in molte zone d’Italia (attente alla difesa del patrimonio culturale),si sia , da tempo provveduto nella sostituzione, con delle copie ,tutte quelle opere di rilevanza mondiale , vedi il Davide di Donatello in quel di Firenze,giusto per fare un esempio. Ben si conosce il potere corrosivo e distruttivo a breve …termine dello smog, delle polveri sottili .In pochi anni opere che risalgono a …qualche secolo fa divengono friabili prima e…polvere subito dopo!!! E tale azione corrosiva esercitata non solo dai gas di scarico delle auto,dei bus, dai fumi delle ciminiere ma anche dalle emissioni di un eventuale inceneritore che si avvolgono,day by day ,anche su opere archeologiche. A tutti noi è ben noto l’importanza delle testimonianze che vengono a noi dal neolitico, dal paleolitico ,dal mondo ellenistico etc etc . Trait d’union con il presente , esse sono peculiari anche per una più approfondita conoscenza dell’Uomo del terzo millennio.
Diario da #Spelaion 1, il raduno internazionale di speleologia
di Domenico Sergio Antonacci 1-4 novembre 2012, Borgo Celano (San Marco in Lamis) In fondo foto sparse della giornata 1° giorno: La prima giornata si è svolta in maniera piuttosto tranquilla. Gli arrivi da tutta Italia si sono protratti fino al tardo pomeriggio. Tanti e interessanti gli interventi del convegno oggi concentrati sulla speleologia pugliese. Domani si parlerà delle nuove esplorazioni nella nostra Italia. Le strutture sono adeguate, capannoni enormi, tanti stand e tende dappertutto. Fa abbastanza freddo e bisogna attrezzarsi per sopportare il gelo notturno, siamo a 5 gradi circa! Il mio gruppo speleologico Argod, di San Nicandro Garganico, è quasi al completo; domani e sabato ci saremo sicuramente tutti. I primi numeri che ho sentito dicono che siamo circa 800…e mille persone da gestire non sono poche, complimenti agli organizzatori! Critiche negative? Forse il prezzo…alla cifra di 30€ mi aspetterei almeno una maglietta in omaggio. Ho salutato Andrea Scatolini di Scintilena (ormai un’istituzione sul web) e Max Goldoni grazie al quale le mie foto sono andate a finire in qualche centinaio di migliaia di copie della rivista ufficiale del Club Alpino Italiano, “Montagne 360”, (ora in edicola)…poca roba insomma… Dimenticavo…ci sono stand gastronomici da tutta italia ed è un tripudio di colori e profumi…e che buoni i veri cannoli siciliani! Continuate a seguirci per avere altri aggiornamenti su questo importante evento internazionale.
L’anëmë dë li mortë, dolcetto o scherzetto
Per i nostalgici…li cachillë di Antonio Monte da Milano La leggenda narra che la notte del 2 novembre le anime dei defunti escono in libertà per far ritorno il 6 gennaio, controvoglia, ai loro cimiteri. Per l’occasione s’illuminano le strade ponendo il lumino dentro la zucca svuotata che ripara la fiammella dal vento, e si procura il cibo per imbandire le tavole e nutrire i parenti defunti al loro passaggio. L’ultima notte di libertà, il 6 Gennaio, per evitare perdita di tempo, la più vecchia dei morti, definita comunemente befana, a cavallo di una scopa s’incarica di radunare le anime e procedere, personalmente, alla distribuzione dei doni. I defunti, arrivati nei pressi dei camini dei parenti, destinano ai piccini buoni la calzetta piena di dolci e a quelli cattivi la calzetta piena di cenere e carbone. Questa tradizione in Italia viene ancora attuata, a secondo delle località, in periodi diversi: -La notte del 2 Novembre Festa dei Morti (uscita in libertà dai loro cimiteri) -La notte dell’ 8 Dicembre Immacolata Concezione -La notte del 13 Dicembre Santa Lucia -La notte del 25 Dicembre Natale -La notte del 1 Gennaio Capodanno -La notte del 6 Gennaio La befana (rientro nei loro cimiteri). Lo scopo di questa tradizione è di rinnovare ai piccini il legame di affetti con i parenti scomparsi. “I morti appartengono a un’altra realtà, il nostro pensiero ridona loro vitalità. Essi non gradiscono pianti, lamenti e cuori affranti. Da mattina a sera si nutrono di sola preghiera. Nel ricordare l’espressione dei loro volti li facciamo partecipare alla nostra vita, come una volta”. La festa di Halloween “notte delle streghe, dolcetto scherzetto” è stata portata in Irlanda da un nostro emigrante che a undici anni è stato costretto a lasciare l’Italia per aver assistito, involontariamente, ad un omicidio politico. Per
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