Tutti gli abitanti di Vieste di una certa età ricordano i racconti “spaventosi” delle loro madri: non andare vicino al Pizzomunno, ci sta lo spirito, il fantasma che ti tira negli abissi del mare… Approfondiamo questa storia, una leggenda dalle mille sfaccettature (e versioni) che ha ispirato l’artista Max Gazzè per la canzone con la quale ha partecipato a Sanremo 2018. AGGIORNAMENTO 8 FEBBRAIO: “LA LEGGENDA” PROTAGONISTA SU RADIO DEEJAY E RTL Contributi di Michela Papagni e Domenico Sergio Antonacci “La suicida del Gargano”, 1836 Una volta viveva a Vieste una fanciulla come non se n’erano vedute mai; la sua bellezza superava il sole ed era come l’occhio del signore; le sirene ne vennero in gelosia, e un giorno in cui ella andava sola attendendo il suo amico, la rapirono. Ora vive in fondo al mare incatenata agli scogli. Il suo amico la piange eternamente e la sospira e lì attende sulla spiaggia. Una volta ogni cento anni le sirene si commuovono e gli amanti possono avere un giorno di amore, ma verso sera, allorché illusi della loro libertà, fanno per andarsene, le sirene tirano le catene alle quali la fanciulla è avvinta ed ella ripiomba nel mare e per altri cento anni il pianto dell’amato, simile al gemere delle onde, corre la tempesta e il sereno. SCOPRI ANCHE COS’È IL PIZZOMUNNO! In Italia sono numerosi i geositi del tipo “faraglioni”: dalle Tremiti, a Capri, a Ponza, alle Eolie. Pochi di essi presentano la valenza paesaggistica e la fruibilità del faraglione Pizzomunno in comune di Vieste, provincia di Foggia. Infatti il territorio comunale vanta oltre 1.500.000 di presenze turistiche all’anno ed il faraglione, ubicato sul lungomare adiacente all’abitato, presenta la massima visibilità. Questa è la leggenda di Vieste riportata integralmente dal Beltramelli ne “Il Gargano” pubblicato nel 1907, non si rintracciano