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SalvAmare è realtà: approvato il disegno di legge del ministro Costa contro la plastica in mare

I pescatori potranno riportare a terra i rifiuti (in maggior parte plastica) recuperati nelle loro reti, rifiuti che a volte arrivano a coprire il 50% del pescato. Per farlo, saranno dotati di un certificato ambientale. I pescatori svolgano il ruolo di “spazzini del mare”, portando a terra la plastica che trovano impigliata nelle loro reti, invece di rigettarla in mare come erano costretti a fare fino ad ora. Per farlo, saranno dotati di un certificato ambientale che attesta l’impegno per il mare e per la pesca sostenibile. La loro filiera di pescato sarà riconoscibile e riconosciuta. Non saranno soggetti a una multa per traffico illecito di rifiuti, pena che invece rischiavano fino a oggi. Nei porti saranno installati dei punti di raccolta per lo smaltimento degli scarti portati a terra. I pescatori saranno oggetto di premi e incentivi per la loro attività di marine littering. Leggi tutto

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Quando le fracchie si costruivano anche nel resto del Gargano

Da “Appunti letterari sul Gargano”, di Michelantonio Fini (1925) apprendiamo che la tradizione delle fracchie non era sola prerogativa di San Marco in Lamis come oggi bensì era diffusa in altri centri del Gargano. Purtroppo non sono riportati i nomi dei paesi ma sicuramente possiamo annoverare Rignano Garganico grazie alla tradizione popolare tramandataci. Bisogna tener presente anche che in origine le fracchie non avevano l’aspetto attuale: principalmente non avevano le ruote ma venivano trasportate a spalla, molto più piccole dunque, e forse simili alla ndocciata di Agnone. Le ruote in ferro furono introdotte dopo la meccanizzazione agricola di inizio 900 quando, appunto, si utilizzarono per la prima volta parti dei mezzi agricoli per spingere le fracchie, cosa che ne permise un notevole sovradimensionamento. Aggiornamento: è stato pubblicato un articolo che ci permette di saperne ancora di più sulle fracchie di Rignano Garganico

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Tonnellate di rifiuti e altri numeri dei rifiuti sul Lago di Varano #garganoplasticfree

Da qualche tempo si moltiplicano le azioni di pulizia dalle plastiche di aree naturali del Gargano. Per raccontarle è nato il movimento spontaneo Gargano PlasticFree, pagina che potete seguire per avere gli aggiornamenti sulle trash challenge organizzate. Noi di Amara terra mia abbiamo contribuito a quella fatta sabato 6 aprile sul Lago di Varano. Ecco qualche numero: – 250 m di sponda ripulita – 300/400 kg di rifiuti raccolti – 1.2/1.6 kg di rifiuti ogni metro E ora viene il bello: se moltiplichiamo questo valore per i 40km del periplo del Lago di Varano otteniamo una stima tra le 48/64 tonnellate di rifiuti! Certo, non stiamo considerando che le correnti trasportano tutto verso sud/est in gran parte…allora dimezziamo il valore o dividiamolo per 4, resta comunque impressionante visto che parliamo di oltre 10 tonnellate! E non pensiamo a quello che è sotto il lago… E’ ora di agire! Elaborazioni grafiche a cura di Michela Mezzanotte Intanto arriva la legge salvamare, i pescatori potranno portare la plastica a terra senza rischiare sanzioni

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