AUDIO: Il questore di Foggia descrive la società foggiana e la mafia del Gargano
Da newsgargano.com «Foggia è una città dove i nomi delle famiglie mafiose non si dicono neanche in famiglia, la gente ha paura. E’ una città massacrata dagli omicidi anche da chi non ha pagato il pizzo. Sul caso Foggia non c’è il focus di nessuno, nessuno ne parla. C’è bisogno che la stampa ne parli. Non dobbiamo aspettare stragi dove muoiono innocenti». Queste sono solo alcune delle parole, talaltro dure e veritiere, che il Questore di Foggia, il Dott. Piernicola Silvis, ha detto a Bari, il 28 giugno di quest’anno, innanzi la Commissione d’inchiesta per le intimidazioni mafiose del Senato della Repubblica. Verità talmente palesi che finanche i muri di una città come Foggia conoscono. Parole, anzi fatti che non riescono ad emergere e che spesso non si dicono. A Foggia, per chi non l’avesse compreso, c’è una cosca malavitosa, più cruenta di altre operanti nella penisola: la cosiddetta famigerata “Società foggiana”. Questa ricatta, estorce, intimidisce, rapina, ammazza, si inocula nelle pubbliche amministrazioni controllandole. E nessuno ne parla. Nessuno, finanche il giorno della celebrazione di due importanti processi, ne parla. L’inizio del processo Corona (della mafia foggiana della “Società”) e quello Dirty Bomb (mafia sanseverese) sono passati inosservati da chi dovrebbe informare l’opinione pubblica. Dai media neanche una parola, né 10 battute scritte. Tuttavia il problema è sentito dalla popolazione che chiede giustizia, legalità. Lo fa attraverso i social network. Ma non basta poiché oltre a essere in pochi, lo spazio è limitato. Le uniche persone che hanno puntato i riflettori sull’inizio dei due processi sono state quelle dell’Associazione Antiracket “Capitano Ultimo” e il sottoscritto. Pochi ma buoni, ma pur sempre pochi. E Silvis lo evidenzia, esteso per tutto il fenomeno mafioso locale, riferendosi all’assordante silenzio dei media. Ciononostante c’è da porre in evidenza che, grazie all’audizione del Questore, da