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1952, Interrogazione parlamentare del peschiciano Michele Vocino sulla ferrovia circumgarganica

di Domenico Sergio Antonacci   Nato a Peschici nel 1881, Michele Vocino è stato sicuramente uno degli uomini che più ha portato lustro alla Capitanata nei palazzi del potere romani. Stabilitosi a Roma, entrò in contatto con numerosi intellettuali dell’epoca, scrivendo vari ed apprezzati volumi, dedicati al mondo del mare, alla storia italiana e alla sua Puglia, alla quale restò sempre legato. Nel 1931 diventa Ispettore generale, nel 1933 direttore generale, nel 1947 consigliere di Stato. Nel 1948 fu eletto deputato al Parlamento nel collegio Bari-Foggia, continuando fino alla scomparsa, avvenuta nel 1965, il suo impegno a favore della propria terra. Fece parte anche della Commissione Difesa. Numerosi scritti sono raccolti nei sei volumi di A orza a poggia. Collana di curiosità, editi dal 1928 al 1956. Grandi qualità di narratore emergono nel volume di viaggi Nostalgie di mari lontani, apparso nel 1937 e riproposto nel 2010. Pietra miliare per il settore della navigazione è il suo Manuale di diritto marittimo. Il municipio di Vieste nel 1911 pubblicò Per la ferrovia circumgarganica subappenninica in esame davanti al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. A s. e. il Ministro dei Lavori Pubblici Tra i suoi scritti sembrano interessanti dai titoli: Curiosità storiche economiche turistiche della Daunia (Roma, Palombi, 1951); Alla scoperta della Daunia con viaggiatori di ogni tempo (Foggia, Studio Editoriale Dauno, 1957 – «Biblioteca del Turista», n. 1); Apulia fidelis (Milano, Trevisini, 1924); Per un nuovo porto nell’Adriatico al lago di Varàno (Roma, Lega Navale, 1906); Lo Sperone d’Italia (Roma, Scotti, 1914); Se qualcuno avesse qualcuno di questi faccia un fischio… Adesso arriviamo al dunque. Ho trovato uno stenografico di una sua interrogazione parlamentare alla Camera dei Deputari (1951) dove parla del progetto di estensione della ferrovia del Gargano fino a Vieste..e oltre. Ho estratto le pagina dall’intero documento, buona lettura!

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La tecnologia LiDAR trova migliaia di siti archeologici, e sul Gargano?

Le nuove tecnologie laser di scansione remota stanno ottenendo risultati eccezionali nell’archeologia. Possono rimuove in digitale la vegetazione e ottenere un’immagine pulita della superficie terrestre, potendo così rilevare caratteristiche del terreno altrimenti invisibili. In varie parti del mondo si stanno scoprendo migliaia di nuovi siti. Da così… …a così! Nella foresta nera (Germania) sono stati trovati, grazie a LiDAR, 36.000 siti archeologici! Pensate alle applicazioni sul Gargano dove abbiamo zone impervie come la foresta umbra (dove la presenza umana nella preistoria è un dato certo). Leggi tutto qui

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Eolico offshore e trivellazioni Northern Petroleum : la Regione dice NO

La Giunta regionale ha espresso, nell’ambito del procedimento ministeriale di V.I.A., giudizio negativo di valutazione di impatto ambientale e di valutazione di incidenza ambientale per il progetto denominato Parco eolico marino Gargano Sud srl, proposto dalla soc. WPD Parco Eolico Marino Gargano Sud con sede legale a Torremaggiore. Il provvedimento sarà notificato al Ministero per l’Ambiente. La Giunta regionale, nell’ambito del procedimento ministeriale di V.I.A., ha espresso giudizio negativo di valutazione di impatto per la realizzazione dell’indagine sismica £D nell’area dei permessi di ricerca denominati convenzionalmente “fr39np”, “fr40np”, al largo delle coste della Regione Puglia,proposti dalla Northern Petroleum (UK), con sede legale in Viale Trastevere, a Roma.

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L’ulivo del Gargano pone i suoi perché

di Antonio Monte L’albero dell’ulivo è il simbolo della vita, è resistente, secolare e non teme i temporali. Le sue radici si adattano nel terriccio delle colline e delle pianure, nelle rocce tra le fessure. E’ giovane e verde in ogni momento, forse, è il vero alleato del temibile tempo. Se tenuto pulito e potato, ogni luogo diventa ordinato e l’orto del contadino si trasforma in un giardino. Un vecchio detto non si smentisce : “più l’albero lo fai povero e più ti arricchisce”. L’albero dell’ulivo è anche il simbolo della famiglia, non abbandona mai le sue foglie come i genitori non abbandonano i propri figli. I suoi frutti se curati con acqua, sale e finocchietto, diventano ottimo companatico, nutriente e perfetto. L’olio derivato dalle olive, è stato merce di scambio dei contadini; un litro di olio, al tempo del baratto, veniva scambiato con tanta farina da riempirne un sacco….. L’albero dell’ulivo oggi si chiede: Perché vengo abbandonato dal contadino? Perché chi, tutto l’anno mi accudisce, sempre più s’ impoverisce? Perché sempre aumenta il costo della spremitura? Perché la sansa non si spreme abbastanza? Essendo un ottimo fertilizzante, perché non ritorna nel terreno del bracciante? Perché i contadini sono offesi, che le proprie olive dimezzano le rese? Perché i nuovi macchinari vengono puliti con l’acqua corrente e l’olio galleggiante finisce in altro recipiente? Perché in alcuni mulini, i noccioli separati, ottimi come fonte di calore, non ritornano dal produttore? Perché l’olio del Gargano non è valorizzato come quello Ligure o quello Toscano? Ma le olive sono dei mulini o dei contadini? Resto giocondo fintanto la bruschetta mi sponsorizza nel mondo. O L I O  e  BRUSCHETTA E’ tempo di storni e beccacce                     In ogni mulino vi è un camino producono i forni più focacce                    dove arde la legna pian pianino

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