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Residenza letteraria sul Gargano, candidati!

“8 corde tese”: per gli scrittori è il momento giusto di tirare la corda Teatro dei Limoni e casa editrice Nowhere Books presentano “8 corde tese”, un progetto editoriale basato su un esperimento di residenza letteraria riservato a otto autori, o aspiranti tali, che saranno selezionati per la creazione e la pubblicazione di un romanzo omonimo. Per accedere alla selezione degli otto partecipanti, il candidato dovrà inviare, entro il 29 luglio, tramite posta tradizionale, quanto richiesto sul sito ufficiale del progetto http://www.nowherebooks.com/, che contiene tutte le informazioni utili per gli interessati. La candidatura è aperta a tutto il territorio nazionale. È richiesta la maggiore età e, per le peculiari caratteristiche dell’esperienza, una buona condizione fisica. La località isolata nella quale gli otto partecipanti selezionati vivranno la loro esperienza è “Il Sentiero dell’anima”, un suggestivo parco naturale a pochi chilometri da San Marco in Lamis (FG), sul Gargano. Gli autori selezionati verranno calati dentro la storia che dovranno scrivere e, nei panni dei loro personaggi, racconteranno in tempo reale le dinamiche e le situazioni che vivranno. Tramite un meccanismo di meta-narrazione si cercherà di confondere i confini tra realtà e finzione per consentire un livello d’immedesimazione più profondo nei confronti del proprio personaggio e del contesto in cui si troverà a vivere. Il periodo di residenza è fissato dal 7 all’11 settembre 2016. Per candidarsi è prevista una quota di adesione di €20,00. Partner del progetto Laboratori Urbani Artefacendo. Leggi i dettagli

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Continua la pulizia (volontaria) delle calette di ‪‎Calarossa‬

Una delle spiagge sconosciute del Gargano, Calarossa, tra Torre Mileto e Capojale, deve il suo nome al colore rossastro di alcuni suoi affioramenti di roccia (i primi studi geologici sul Gargano parlano addirittura di pregevolissimi marmi rossi presso la Torre di Calarossa, 1840, L. Pilla su incarico del Ministero degli Affari Interni). Poco conosciuta, non sempre “tranquillamente accessibile” a causa di un personaggio del luogo, ma quando ci si arriva ci si sente privilegiati, spesso da soli, a godere di un luogo bellissimo all’ombra del rudere (purtroppo) della torre costiera di Calarossa. Ogni anno le correnti marine trascinano su questa e su spiagge adiacenti numerosi rifiuti che a Calarossa vengono rimossi da alcuni volontari. Un bel lavoro… se solo ognuno di noi dedicasse un giorno al mese alla collettività come questi ragazzi… Foto da Facebook – Calarossa

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Monte Sant’Angelo – Una vergogna contro il senso esterico della città UNESCO

di Giuseppe Piemontese Ormai la città di Monte Sant’Angelo è alla mercé del cattivo gusto e della “barbarie”, se si permette di installare, proprio di fronte al Santuario di San Michele, Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, ben tre bacheche “funebri”, che deturpano in maniera degradante l’intero contesto storico-culturale della Cittadella Micaelica. Bacheche che sembrano uscite da un ambiente cimiteriale, orrende sia nell’aspetto che nella decorazione. Un obbrobrio che solo la mancanza di gusto e di senso estetico può permettere di istallare, lungo la scalinata che porta al complesso monumentale della Tomba di Rotari, della Chiesa di San Pietro e di Santa Maria Maggiore, queste orrende strutture metalliche, che sembrano uscite dall’Inferno dantesco. Una condanna non solo per i proprietari, ma soprattutto per chi ha concesso il permesso di installarle, contravvenendo a qualsiasi regolamento che tuteli la bellezza della città e del Sito Unesco. Una condanna senza appello per il progettista, ma soprattutto per il proprietario, che ha alterato, in maniera irreversibile, il contesto storico-culturale della Cittadella Micaelica.  Questo è un segno di totale mancanza di senso estetico e di salvaguardia delle nostre bellezze culturali, e che trova una totale condanna da parte di tutta la popolazione locale, contro chi altera e tradisce lo spirito di un Sito Unesco, quale è quello del Santuario micaelico. Purtroppo da diverso tempo proponiamo l’adozione da parte dell’Amministrazione di una Carta della Bellezza e di un Regolamento che salvaguardi il decoro urbano della Città, di cui oggi più che mai si sente l’esigenza e la necessità, per tutelare, dai “barbari”, la nostra storia e la nostra cultura. Non è possibile lasciare tutto nelle mani degli incompetenti, che non hanno alcun senso estetico e alcuna cultura che possa tutelare e valorizzare l’anima di un luogo, la sua bellezza, la sua identità.  Oggi più che mai dobbiamo lottare contri

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Domenico Ottaviano scrive a Pecorella: cifre spropositate e professionisti nominati dal Parco mai visti sui trabucchi

Analisi lucida di Domenico Ottaviano. Stefano Pecorella contesto anch’io. Non certo il merito, ma il metodo. I trabucchi del Gargano sono diventati quel patrimonio collettivo di cultura, storia e pesca grazie a chi con grande passione e amore per questi giganti di legno li ha mantenuti in vita per secoli. Da Anni, il Parco che lei presiede a che ha presieduto Gatta in precedenza non ha alzato un solo dito a favore dei trabucchi del Gargano. Il trabucco di Rodi Garganico dato dolosamente alle fiamme merita l’attenzione che gli si deve, ma allo stesso modo lo meritano tutti quei trabucchi sopravvissuti a fatica alla vostra inettitudine. 45.000 euro sono una cifra spropositata per un trabucco che tra le altre cose non potrà mai pescare perché presenta una profondità delle acque insufficiente e che, per la sua posizione, è difficilmente fruibile. Leggendo la lettera aperta che le ha scritto Giovanni Spalatro ho appreso come il Parco abbia incaricato un professionista per fare dei rilievi. Professionista che nessuno dei trabucchi sulla costa ha mai incontrato. La ringrazio per l’encomio a Mimì, ma per la sua memoria, lui che quel trabucco l’ha costruito con suo padre, le chiedo rispetto, merito e trasparenza. Della rinascita dei trabucchi del Gargano che sarà imminente, non si farà una spilletta sulla sua giacchetta pulita, ne stia pur certo. Insomma, è evidente che ormai il Gargano è stanco, la comunità lo urla, aspettiamo la politica.

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L’associazione Trabucchi scrive una lettera aperta al Presidente del Parco Nazionale del Gargano

Delibera lampo quella del Parco Nazionale del Gargano che interviene prontamente per ripristinare il trabucco di Rodi Garganico colpito da un incendio doloso. Il fattaccio pare accettato come normale, omertà. Nessuno, pare, si sia impuntato per trovare la causa e il colpevole e punirlo. Di seguito la lettera dell’associazione trabucchi : Caro Stefano, abbiamo recentemente appreso del finanziamento di ben 45mila euro che il Parco ha deciso di elargire per la ricostruzione del trabucco di Rodi Garganico recentemente andato bruciato. Innanzitutto mi voglio complimentare per l’efficienza dell’ente da te presieduto perchè in soli dieci giorni dall’incendio (doloso) è riuscito a trovare risorse che fino a ieri non ci sono mai state, viste le innumerevoli istanze che la nostra associazione ti presenta ormai da anni senza aver mai ricevuto il benchè minimo aiuto. Davvero complimenti, siete riusciti ad arrivare a tempistiche lampo che neanche gli enti dei paesi virtuosi del nord Europa si sognerebbero. Sembrerebbe poi che di quei 45mila euro, così si legge nella delibera del Parco dello scorso 4 Luglio, 30mila saranno utilizzati per la ricostruzione e 15mila per l’organizzazione di un evento di raccolta fondi per il trabucco stesso. Cioè a dire: 30mila euro (30mila!!) non bastano, quindi se ne devono spendere altri 15mila per un evento che serva a raccoglierne altri e chissà quanti. Quanta grazia. Mi sento però di felicitarmi con chi con cotante somme si occuperà della ricostruzione perchè, così ci aspettiamo, avremo presto sul Gargano un prestigioso trabucco fatto in ciliegio, teak e chissà quali altri legni pregiati. Si, so già cosa dirai: il Parco in passato ha già elargito fondi agli altri trabucchi. Con quei fondi caro Stefano però – quelli dell’era Matteo Fusilli presidente quando il parco era fondatore e nel cda dell’associazione che li gestiva, per intenderci – i trabucchi vennero in

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