De arte venandi cum avibus (“Sull’arte di cacciare con gli uccelli”) è un trattato dell’imperatore Federico II di Svevia sull’attività venatoria. Il manoscritto conservato alla Biblioteca Vaticana (codice Pal. Lat. 1071) è la redazione più nota per le illustrazioni, ma contiene solo i primi due libri: si tratta di un codice di 111 fogli di pergamena di dimensioni pari approssimativamente a cm. 24,5×36, commissionata a Napoli dal figlio di Federico, Manfredi re di Sicilia, intorno al 1260. L’opera consiste in un trattato di falconeria, cioè sui sistemi di allevamento, addestramento e impiego di uccelli rapaci (propriamente falchi) nella caccia (soprattutto ad altri uccelli, tutti accuratamente descritti nell’opera). Basta osservare le miniature per restare incantati per la dedicazione cura con la quale già 800 anni fa gli animali venivano “studiati” e disegnati. Si può anche ipotizzare che alcuni del luoghi ritratti siano nella nostra provincia di Foggia, la Daunia, visto che Federico II aveva qui diverse zone di caccia (Foggia e tra Apricena e il Gargano). Oggi potete “sfogliarlo” qui Download versione solo testo: parte 1 – parte 2