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Anche le cave di Apricena tra i siti di interramento illecito di rifiuti: 13 arresti

Un giro di affari stimato, nel complesso, 10 milioni di euro, e circa 12mila tonnellate di rifiuti interrati senza essere stati prima adeguatamente stoccati e trattati. Abbandonati senza scrupoli in zone protette o nei pressi di fiumi e dighe, oppure tombati in terreni agricoli e in un cratere in agro di Ordona – proprio a due passi dal sito dell’antica Herdonia, dove verrà appurato l’eventuale danno sul profilo archeologico – che, nel corso di 12 mesi, diventava sempre più ampio e sempre più pieno. Continua  a leggere Gli arrestati Fotogallery Nuove scoperte ad Apricena: link 1   –    link 2

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Foto d’epoca: Il lago di San Giovanni Rotondo (Sant’Egidio)

Francesco Ciavarella ci regala da facebook questa rara foto del Pantano di Sant’Egidio datata 1929, un piccolo lago presente a San Giovanni Rotondo e prosciugato nel secolo scorso. Il lago era pescoso tanto che due conventi ci sorsero intorno, ed era situato lungo l’importante via francigena che i pellegrini percorrevano per arrivare al Santuario di San Michele di Monte Sant’Angelo. Il lago di S. Egidio, come riporta fedelmente il naturalista Padre Manicone agli inizi del secolo scorso nella sua enciclopedica opera (La Fisica Appula, 1808), era di 3 miglia di circonferenza, lungo 1 miglio e profondo 7 palmi e riceveva acqua dalle sorgenti della Valle di S. Nicola e da altre scaturigini presenti in altre valli. Inoltre, lo stesso autore riporta che in un luogo del lago le acque giravano in vortice e da una sotterranea apertura erano ingoiate, per cui questo si disseccava agevolmente e quindi verso il principio del secolo scorso si chiuse con dei muri l’antro sotterraneo […] L’antica cartografia del Gargano (vedi qui) lo riporta sovente: Atlante geografico di Rizzi Zannoni, 1808; da notare anche un laghetto vicino la chiesa di Sant’Onofrio, oggi inglobata nel centro abitato Sul lago prosciugato Convento di Sant’Egidio, storia e foto com’era e com’è Foto del Convento di San Nicola al Pantano allo stato attuale

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Bando rivolto ai comuni per la rimozione dell’amianto in aree pubbliche e private

Grotte Lampione, San Nicandro G.co I comuni che non vi parteciperanno sono davvero ……………beh lasciamo stare. Inizio comunicato Indetto con atto dirigenziale del Servizio Ciclo Rifiuti e Bonifica n. 46 del 26 marzo 2014, il bando è rivolto ai Comuni pugliesi ed è finalizzato alla realizzazione delle seguenti azioni: Azione 1 “Rimozione e smaltimento di rifiuti illecitamente abbandonati su aree pubbliche con prevalenza di manufatti in amianto”; Azione 2 “Interventi di rimozione e smaltimento di manufatti in amianto presso aree private”. Per l’ Azione 1 il contributo massimo concedibile è quantificato in € 60.000. I Comuni potranno presentare una sola istanza, comprendente la richiesta di operazioni di rimozione anche per più siti. L’Azione 2 è tesa a ridurre ed evitare il reiterarsi dei fenomeni di illecito abbandono di manufatti in amianto, sostenendo i Comuni nella promozione di attività di bonifica di amianto volte a favorire la corretta rimozione e smaltimento presso aree private. Saranno ammesse a finanziamento contributivo regionale, nel limite massimo di € 50.000, per ciascun comune, le istanze pervenute in tempo utile rispetto al termine fissato dal Bando. Le risorse saranno assegnate in ordine cronologico fissato dal protocollo di arrivo regionale, fino all’esaurimento della quota assegnata all’Azione. Le istanze comunali di accesso al contributo regionale devono essere trasmesse al Servizio Ciclo dei Rifiuti e Bonifica dell’Assessorato alla Qualità dell’Ambiente via delle Magnolie6/8 Modugno, perentoriamente entro il 10 Maggio 2014, farà fede il timbro di spedizione. Per l’accesso al contributo regionale i Comuni dovranno garantire il cofinanziamento minimo del 30% calcolato rispetto al contributo regionale richiesto, sia per l’Azione sub 1) che per l’Azione sub 2). I Comuni più lungimiranti si sono già mossi, per questo.  Per l’accesso al contributo regionale i Comuni dovranno garantire il cofinanziamento minimo del 30% calcolato rispetto al contributo regionale richiesto, sia per l’Azione

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Rabdomanzia di Capitanata: trovare l’acqua sottoterra con un pezzo di ferro

Borgo Giardinetto, tra Foggia e Troia. La signora protagonista del video di Giuseppe Donatacci si dice una rabdomante, ovvero capace di trovare acqua sotto terra tramite l’utilizzo di un “attrezzo” di ferro. Da wikipedia:  La rabdomanzia è una pratica divinatoria che consiste nel tentativo di individuare acqua o filoni di metalli nel sottosuolo utilizzando uno strumento di legno, generalmente una bacchetta biforcuta, che è utilizzata come amplificatore dei movimenti del corpo generati da supposte radiazioni emesse dall’oggetto ricercato. Chi usa questa pratica è chiamato rabdomante. Questa pratica, conosciuta e praticata sin dal III millennio a.C. nell’antica Cina e nell’antico Egitto, non ha alcun riscontro scientifico di efficacia. Oggi è considerata uno dei metodi della radioestesia. Scettici? A ognuno la sua idea ma intanto vi segnalo alcune letture: Indagine sui rabdomanti italiani

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